La D.G.P.G.S.R. del Ministero dello Sviluppo Economico-Comunicazioni ha precisato che non è da intendersi perentorio il termine, fissato al 30 settembre, per l’invio dei dati tecnici degli impianti tv da parte degli operatori delle aree digitalizzate, e che le informazioni rese serviranno al solo aggiornamento del database ministeriale.
Tali precisazioni sono pervenute a ridosso della scadenza, con missiva datata 29 settembre ed indirizzata ai soggetti esercenti l’attività di operatore di rete nelle aree tecniche 1, 3, 4, 5, 6, 7, 12 e 13. I soggetti interessati, lo scorso mese, avevano ricevuto una nota con cui il MSE-Comunicazioni aveva appunto richiesto la consegna, su supporto informatico, delle informazioni tecniche degli impianti presenti nel Master Plan ed attivati a seguito della conversione in digitale, nonché dei diffusori eventualmente autorizzati successivamente dallo stesso Dipartimento. Con la medesima comunicazione veniva prescritta la conformità dei dati forniti al formato testo TD2, come stabilito dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ed inoltre veniva fissato al 30 settembre il termine per l’attuazione dell’adempimento, con l’avvertenza che il mancato rispetto di quanto richiesto non avrebbe permesso il caricamento dei dati nel sistema centralizzato della D.G.P.G.S.R. Nella recente nota, inviata a parziale rettifica della precedente, la Direzione Generale per la Pianificazione e la Gestione dello Spettro Radioelettrico ha specificato la non perentorietà del termine fissato per la consegna delle informazioni, rammentando, tuttavia, che la richiesta avanzata era conforme a quanto previsto dai provvedimenti di assegnazione dei diritti d’uso in merito alla tempistica dell’invio dei dati. Interessante è poi la successiva precisazione riportata nella missiva, secondo cui “i dati inviati dalle emittenti saranno utilizzati esclusivamente per aggiornare il database già costituito presso la scrivente Direzione Generale con eventuali modifiche sopravvenute dopo lo switch-off, in quanto il passaggio al digitale comporta una riduzione di potenza dei trasmettitori e della relativa potenza applicata su ogni faccia del sistema radiante, ma gli stessi non sono al momento indispensabili per i calcoli relativi ai futuri bandi per la liberazione della banda dagli 800 MHz che potranno essere effettuati sui dati già in possesso della scrivente”. Un messaggio forse rivolto a quegli operatori di rete che hanno pensato di poter sfruttare l’occasione per poter denunciare l’ampliamento della propria rete trasmissiva e, di conseguenza, della propria copertura, in vista dei bandi per l’attribuzione dei diritti d’uso che il MSE-Comunicazioni emanerà in attuazione dell’art. 4 del D.L. 34/2011, convertito dalla L. 75/2011. Tali bandi – come quelli già emanati per le regioni Liguria, Toscana e Umbria e per la provincia di Viterbo – richiederanno infatti l’indicazione degli impianti legittimamente eserciti dall’operatore di rete ed assegneranno al criterio della copertura della popolazione il punteggio più alto (pari a 45 punti), tra quelli attribuiti ai diversi criteri (patrimonio al netto delle perdite, dipendenti a tempo indeterminato e priorità cronologica di svolgimento dell’attività nell’area). (D.A. per NL)