Occorre rimettere immediatamente a bando le frequenze di 2° livello non assegnate nelle aree tecniche dove i bandi si sono già conclusi con assenza di partecipanti oppure con esclusione degli stessi.
Frequenze di 2° livello indispensabili per soddisfare richiesta FSMA minori
Come per esempio in Lombardia (dove il TAR Lazio ha respinto un ricorso di partecipanti esclusi), oppure in Emilia Romagna (situazione analoga a quella della Lombardia, ma con ricorsi in corso di introduzione).
Risorse scarse e addirittura non sfruttate
“Se non verranno sfruttate al massimo le ridotte risorse radioelettriche pianificate sarà un disastro”, commenta Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia.
“La necessità (salvo proroghe dell’inizio dello switch-off) di una fase transitoria col formato H264 e l’assurda facoltà di accaparramento di capacità trasmissiva pro FSMA fino a 2,5 MB (se non espunta) rischia di lasciare a piedi il 75% dei fornitori attivi“, osserva Rinaldi.
Copertura reti di 2° livello perfettibile successivamente
“E tanto più che in numerose aree del territorio nazionale le frequenze di 2° livello potrebbero magari essere, successivamente all’assegnazione, estese. Per esempio con accorgimenti tecnici che consentirebbero di recuperare territorio. Ovviamente in stato di compatibilità con gli altri utilizzatori nazionali ed internazionali”, sottolinea l’ingegnere.
In altri termini, non si tratta affatto di frequenze marginali, ma di canali essenziali che non possono andare dispersi.
I gravi errori di valutazione del Mise sulle reti di 1° livello
D’altra parte, quello che è successo prima in Emilia Romagna e poi in Lombardia, con le reti di 1° livello oggetto di gravi errori di valutazione da parte del Ministero in sede di esame delle domande, dimostra che la procedura di refarming è tutt’altro che scevra di possibili errori.
Soccorso istruttorio, questo sconosciuto
Soprattutto l’evento lombardo – di una gravità elevata – ha dimostrato come l’atteggiamento inutilmente intransigente del Ministero non porta da nessuna parte. Il dicastero, infatti, ben avrebbe potuto sfruttare l’opportunità del soccorso istruttorio, il cui mancato impiego ha condotto ad un notevole dispendio di risorse da parte di privati e Stato (con un ricorso al TAR inutile, vista la revisione postuma della graduatoria in autotutela).
Lacune colmabili facilmente per scongiurare errori
“Il soccorso istruttorio è un istituto che trova applicazione in relazione a qualunque procedimento amministrativo in virtù dell’art. 6 L. n. 241/1990. Quest’ultimo codifica il potere della P.A. di adottare detto strumento al fine di colmare lacune documentali, oppure rettificare dichiarazioni. O correggere errori che dovessero emergere in fase istruttoria“, puntualizza l’avvocato Stefano Cionini di MCL Avvocati Associati, una delle due law firm che hanno assistito l‘operatore di rete Nuova Era Tv nella vicenda del bando di 1° livello lombardo.
Collaborazione ed elasticità imprescindibili
In una situazione delicata come quella vigente, che paga ritardi procedurali imputabili unicamente alla P.A., collaborazione ed elasticità dovrebbero essere la priorità assoluta, per evitare degenerazioni istruttorie come quelle a cui abbiamo assistito in Lombardia.
La strage degli innocenti
Ritardi che non possono certamente ricadere sugli incolpevoli FSMA che, in una condizione di elevatissima incertezza, presto saranno chiamati a partecipare agli imminenti bandi. Che determineranno quali dei 4000 titoli fin qui rilasciati avranno diritto al trasporto sui nuovi mux. (E.G. per NL)