In conseguenza delle disposizioni della L. 220/2010 (legge di stabilità 2011), l’Agcom ha approvato la revisione del piano di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre nelle Regioni transitate alla tecnologia numerica nel 2008, 2009 e 2010.
Come noto, l’art. 1, comma 8, della citata L. 220/2010 ha stabilito la destinazione della banda 790-862 MHz (canali televisivi da 61 a 69 UHF) ai servizi di comunicazione elettronica mobili in larga banda, prevedendo che l’Agcom adegui a tale fine il Piano di assegnazione delle frequenze. Le regioni interessate dal nuovo Piano, revisionato con delibera n. 265/12/CONS, sono, in particolare, Sardegna, Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia,Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio e Campania. Oggetto dell’attività di revisione sono dunque le pianificazioni relative alla aree tecniche digitalizzate prima dell’entrata in vigore della legge di stabilità 2011. Nel preambolo della delibera viene specificato che, ai fini dell’individuazione delle frequenze, sono state utilizzate le stesse reti di riferimento di cui ai provvedimenti di pianificazione relativi alle citate Regioni “all’atto del passaggio alla tecnologia digitale e, pertanto, sono stati considerati, in accordo con i parametri di flessibilità, i siti già precedentemente comunicati alle medesime Regioni ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 42, commi 7 e 8, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, come modificato dal decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 44 (…)”. La revisione è consistita dunque “essenzialmente nella eliminazione dalla disponibilità per il servizio televisivo delle frequenze destinate dalla legge 220/2010 ai servizi mobili (canali da 61 a 69 della banda UHF)”. Obiettivo del provvedimento, che attende di essere pubblicato sulla G.U., è “consentire la definitiva attuazione della transizione al digitale nelle medesime aree e la conclusione degli accordi internazionali con le amministrazioni estere interessate, nel rispetto del criterio di salvaguardia del servizio a tutela dell’utenza”. L’elenco delle frequenze utilizzabili per le reti locali nel territorio delle Regioni interessate, incluse le risorse da destinare alla tutela delle minoranze linguistiche riconosciute dalla legge, è contenuto nella tabella allegata al provvedimento. (D.A. per NL)