Non era certo inattesa l’esplosione di contenziosi che si sta registrando in queste ultime settimane nel nord Italia, tra operatori delle reti locali e fornitori di servizi di media audiovisivi. L’attivazione delle nuove reti locali DTT è stata (ed in numerosi casi è tuttora) dolorosa, con sottovalutazioni che oggi mostrano tutta la loro portata.
Reti locali sub judice?
Al centro dell’attenzione ci sono, in particolare, le reti di primo e secondo livello delle aree tecniche 01 (Piemonte), 03 (Lombardia e Piemonte orientale), 05 (Veneto) e 08 (Emilia Romagna), con tanti fornitori di servizi di media audiovisivi che contestano disservizi ai network provider.
Trincee
I quali, spesso, respingono al mittente le contestazioni, schermandosi dietro il rispetto dei progetti autorizzati dal Ministero.
Rimandi
Che, a sua volta, rimanda alla pianificazione Agcom, per quanto riguarda i famigerati PDV (punti di verifica).
Scripta manent
“In realtà la vicenda non può essere liquidata in questo modo. I contratti con i vettori sono chiari: deve essere garantito il raggiungimento dell’utenza e non solo la presenza del segnale sul territorio”, commenta l’avvocato Stefano Cionini di MCL Avvocati Associati (law firm che cura in esclusiva l’area Affari legali di Consultmedia), studio che assiste diverse decine di FSMA nelle relazioni con gli operatori delle reti locali. “Il Ministero ha validato i progetti, ma la modalità di attuazione degli stessi va accertata. Un conto è un progetto, un’altra la sua realizzazione.
Scatole chiuse
I FSMA non hanno potuto visionare i progetti allegati alle domande di partecipazione ai bandi che hanno condotto all’assegnazione dei diritti d’uso. Hanno dovuto acquistare capacità trasmissiva al buio, facendo affidamento sul vincolo di illuminazione previsto dai bandi (senza contare che spesso c’è stata corrispondenza in sede di prenegoziazione con tanto di rassicurazioni formali).
Errori e correzioni
Il che non significa però che i fornitori di SMA debbano subire errori strategici altrui. Tanto più che le disfunzioni possono – anzi – devono essere corrette”.
Accesi gli impianti … e i contenziosi
Al momento è in corso un acceso confronto a riguardo di determinate posizioni che i FSMA ritengono esclusivamente imputabili agli operatori delle reti areali. Poi, è vero, ci sono anche aspetti, come quello dei conflitti LCN indotti da una iniqua sovrapposizione territoriale, come nel caso del Piemonte orientale, dove incidono sia le reti della AT03 che quella AT01, su cui gli operatori delle reti locali hanno ridotto margine di intervento.
Aspetti del problema
Ma questo è solo uno degli aspetti del contenzioso. E certamente non quello più importante. Penso, per esempio, all’utilizzo di sistemi radianti collocati in direzione opposta a quelle delle antenne dell’utenza o a problemi di sincronizzazione dei segnali che si annullano.
CTU
In questo caso il problema è conseguenza delle modalità di pianificazione. Tuttavia, riteniamo che in molti casi la responsabilità dei network provider sia evidente ed auspichiamo che non si debba arrivare a delegare ad un CTU l’analisi della vicenda. Anche se non sono tanto ottimista su soluzioni stragiudiziali“, conclude l’avvocato. (E.G. per NL)
foto antenne di Floriano Fornasiero