In conclusione le procedure di assegnazione dei diritti d’uso di 2° livello in alcune aree tecniche. Sindacati premono per spostamento switch-off: spegnimento unico a ridosso del termine di giugno 2022. Introdotti ricorsi al TAR contro le esclusioni in Emilia Romagna sui bandi di 2° livello.
Stanno giungendo in questi giorni a numerosi operatori di rete che hanno partecipato ai bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso areali del digitale televisivo terrestre di seconda generazione delle richieste interlocutorie del Mise a riguardo di aspetti tecnici.
Conclusione procedure
Allo stesso tempo, a quanto risulta a NL, il Mise avrebbe concluso le procedure per alcuni bandi di 2° livello in aree non primarie.
Sindacati tv: switch-off unico nel 2022 scelta sensata
Nel mentre si intensificano le istanze per lo spostamento dello switch-off del secondo semestre 2021 al primo del 2022.
Confindustria: Giorgetti riapra confronto Mise/operatori
Confindustria Radio Tv, uno dei due sindacati principali del comparto, chiede che con l’assegnazione delle deleghe da parte del ministro Giorgetti, si possa “rapidamente riprendere il confronto attivo con il Ministero dello Sviluppo Economico. E ciò anche nelle sue articolazioni delegate, per affrontare concretamente i nodi della transizione alla nuova fase del digitale terrestre con particolare riferimento al refarming della cosiddetta banda 700 MHz“.
L’importante è che si dialoghi
“E ciò sia che il confronto avvenga direttamente con il ministro, che ha comunicato di riservare a sé le materie dell’attività normativa e l’individuazione delle priorità, sia per quanto concerne le deleghe per le telecomunicazioni e il digitale attribuite alla Sottosegretaria“, puntualizza Confindustria, che su NL aveva ribadito l’esigenza di una proroga dello switch-off.
Aeranti-Corallo: roadmap incompatibile con realtà fattuale
Aeranti-Corallo, il secondo dei due sindacati maggiormente rappresentativi, ritiene che l’eventuale realizzazione del processo di transizione secondo la tempistica prevista dalla roadmap imporrebbe ai fornitori di servizi di media audiovisivi locali di optare per la diffusione transitoria dei propri contenuti, nel periodo 01/09/2021-31/03/2022, con standard Dvbt-Mpeg4, prima di passare alla tecnologia Dvbt-2. Ciò in quanto la quasi totalità degli attuali televisori e decoder degli italiani non è, attualmente, idonea alla ricezione in Dvbt2-Hevc.
Il rischio di capacità trasmissiva scarsa che diverrà eccedente con FSMA morti
Confermando quanto espresso recentemente su queste pagine, l’ente esponenziale ribadisce che “mentre un mux di primo livello in Dvbt2-Hevc è in grado di diffondere fino a 37 programmi in SD (definizione Standard), ovvero fino a 15 programmi in HD (Alta Definizione), un mux di primo livello in Dvbt-Mpeg4 è in grado di diffondere un minor numero di contenuti, e cioè fino a 16 programmi in SD, ovvero fino a 8 programmi in HD”.
Evitare drastico ridimensionamento fornitori locali
“E’, pertanto, necessario, a parere di Aeranti-Corallo, tenere conto di tali aspetti tecnici nel disciplinare le selezioni dei Fsma, al fine di evitare un drastico ridimensionamento quantitativo degli stessi nella fase transitoria (nella quale si trasmetterebbe in Dvbt-Mpeg4) e, al fine di evitare, allo stesso tempo, una successiva rilevante quantità di capacità trasmissiva inutilizzata quando si passerà a regime con la tecnologia Dvbt2-Hevc.
Switch-off unico strada inevitabile
Per non compromettere la continuità aziendale dell’emittenza televisiva locale e ovviare a tale criticità, l’unica soluzione percorribile appare pertanto quella di prevedere un passaggio alla tecnologia Dvbt2-Hevc simultaneo, sull’intero territorio nazionale, sia dell’emittenza locale, sia dell’emittenza nazionale tra aprile e giugno 2022.
In questo modo si realizzerebbe uno switch-off unico e, pertanto, l’utenza sarebbe fortemente incentivata all’acquisto dei nuovi televisori e dei nuovi decoder idonei alla ricezione Dvbt2-Hevc, al fine di poter continuare a ricevere l’intera offerta televisiva terrestre”, conclude Aeranti-Corallo.
Di nuovo davanti al TAR
Intanto sono stati introdotti ricorsi al TAR Lazio contro le esclusione dalle graduatorie delle frequenze di 2° livello in Emilia Romagna. (E.G. per NL)