La pubblicazione della graduatoria FSMA della Lombardia nell’ambito del processo di refarming della banda 700 MHz potrebbe avvenire a brevissimo.
E se è stata dura in Sardegna (Area Tecnica 18), con un numero di FSMA istanti veramente ridotto (tanto che è avanzata capacità trasmissiva) e con le attribuzioni LCN non si andrà oltre le due cifre (anzi, all’esito del Bando in scadenza, residueranno pure numeri del primo arco), ben si può immaginare cosa accadrà in una regione a forte densità di marchi/palinsesti, come appunto quella lombarda.
Graduatoria FSMA della Lombardia: oltre 200 istanti?
Dei 200 FSMA esistenti, naturalmente, solo un terzo potranno trovare spazio sui 2 mux di primo livello (e già in tal senso la Lombardia è una regione fortunata) e su quello di secondo livello.
Marchi non trasmessi…
Alla luce dell’esperienza nell’Area Tecnica 18, è possibile la non ammissione nella graduatoria FSMA della Lombardia di marchi/palinsesti che dagli accertamenti dell’Ispettorato Territoriale non dovessero essere risultati in onda (occorrerà a tal punto verificare se si tratta di disfunzioni tecniche estemporanee piuttosto di una effettiva mancata prolungata emissione).
… e autorizzazioni scadute
Così come di FSMA con autorizzazioni scadute (il titolo ha una durata di 12 anni, con rinnovo da presentare 30 giorni prima del termine); evento niente affatto raro, vista la disattenzione registrata sul tema.
Il nodo della capacità
Tuttavia, il vero nodo gordiano è costituito dalla ridotta capacità trasmissiva disponibile che, considerato che non può essere attribuita ad ogni FSMA una quantità inferiore a 1,5 Mbit/s (ma i superplayer locali in tanti casi ne richiederanno fino al massimo di 3 Mbit/s), si esaurirà molto velocemente.
Il paradosso del Piano spianato
La questione paradossale, è che l’intera banda disponibile attribuita a pochi soggetti determinerà gioco forza una rilevante eccedenza di logical channel number, con la conseguenza che il Piano LCN rimarrà per le numerazioni locali in gran parte inespresso, con decine di identificatori inutilizzati.
Protocollo HBBTV inespresso
Un vero peccato, considerato che molti FSMA (soprattutto visual radio o prodotti tematici) potrebbero essere “salvati” attraverso la combinazione della quota residuale di capacità trasmissiva sui vari mux areali (in Sardegna, per esempio, sul mux di primo livello è residuato oltre 1,4 Mbit/s) e di LCN strumentali alla HBBTV.
18 mln di tv interconnesse
Ci sono infatti in Italia 18 mln di tv effettivamente connesse (di cui svariate milioni HBBTV ready) e la stessa Agcom ha riservato le numerazioni del VII arco del Piano LCN ai fornitori di servizi di media in ambito locale (che altrimenti rimarranno inutilizzate) con lo scopo dichiarato di diffondere “servizi di media audiovisivi che impiegano formati evoluti o innovativi”.
Accesso diretto
Con un ridottissimo consumo di banda, si potrebbero assegnare autorizzazioni FSMA associando un LCN di tale arco per consentire l’accesso diretto ai contenuti con lo standard HBBTV (l’utente che attraverso una smart tv clicca un LCN associato alla funzione HBBTV, accede direttamente al canale via IP, senza nemmeno accorgersene).
Associazione Tv locali d’accordo
Una soluzione che aveva trovato l’assenso dell’Associazione Tv locali di Confindustria Radiotelevisione che, qualche giorno fa, per voce del suo presidente Maurizio Giunco, aveva dichiarato a NL: “Sono assolutamente d’accordo”.
I tempi sono cambiati, sulla questione
“Anzi, l’Associazione Tv Locali di Confindustria Radiotelevisioni si era già fatta portatrice dell’impiego della HBBTV proprio su sollecitazione di Newslinet. Purtroppo, al tempo, l’idea non aveva trovato condivisione. Ora, però, tempi e interlocutori sono cambiati”, aveva spiegato Giunco.
Salvare il salvabile
Peraltro, a quanto risulta a NL, ci sarebbero notevoli pressioni politiche per affrontare il problema dell’estrema selezione di FSMA su aree tecniche densamente presidiate a fronte di un ridotto numero di mux disponibili. Parliamo, oltre ovviamente alla Lombardia, tanto per citare i casi più eclatanti, al Piemonte, al Veneto, all’Emilia Romagna, al Lazio, alla Puglia, alla Sicilia. (E.G. per NL)