E’ passato nella sostanziale indifferenza l’obbligo fissato dall’art. 5 c. 5 del DM 08/08/2018 del Ministero dello Sviluppo Economico, recante il Calendario di rilascio della banda 700 MHz, di dismettere già dal 01/01/2020 sull’intero territorio nazionale la codifica MPEG2 in favore della codifica MPEG4 su standard DVB-T (peraltro ipotizzata da tempo da questo periodico).
La ratio normativa dell’adozione del formato MPEG4 è quella di consentire nel periodo transitorio un uso più efficiente dello spettro, di garantire il trasporto del maggior numero di FSMA e di agevolare la migrazione tecnica di un’ampia parte della popolazione verso standard di trasmissione avanzati. E, in effetti, le sperimentazioni condotte negli ultimi due anni, di cui qui abbiamo dato ampiamente conto, hanno dimostrato la validità del formato in questione.
Tuttavia l’impiego del formato MPEG-4 AVC (Advanced Video Codec), noto anche come H264 (la sua designazione formale è ISO/IEC 14496-10 o ITU-T H.264), imporrà la totale rottamazione anzitempo di tutti i tv e decoder non in grado di ricevere tale codifica. In sostanza, tutti i televisori non HD, posto che il formato MPEG4 (H264) può essere utilizzato dai televisori ad alta definizione HDTV e DVD o dai telefoni cellulari e smartphone (tra i dispositivi di maggiore diffusione che utilizzano questo formato ci sono l’iPod video, la console Sony PSP e i lettori di Blu-Ray Disc).
Lato operatori di rete ci sarà invece la necessità di aggiornare i multiplexer per consentire la veicolazione di contenuti esclusivamente in MPEG4, anche se a margine del processo di dismissione dell’attività per molti player locali.
Più in generale, ricordiamo che, conformemente a quanto previsto dalla Legge n. 205/2017 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29/12/2017, ed in particolare ai sensi dell’art. 1 comma 1032, il Ministero dello Sviluppo Economico, ha stabilito, previa consultazione pubblica, con proprio decreto, sottoscritto dal ministro in data 08/08/2018 ed attualmente in corso di registrazione presso gli Organi di controllo, il calendario nazionale che individua le scadenze della tabella di marcia ai fini dell’attuazione degli obiettivi della decisione (UE) 2017/899, del 17/05/2017, di cui al comma 1026 della citata legge.
Il DM 08/08/2018 tiene dichiaratamente conto della necessità di fissare un periodo transitorio, dal 01/01/2020 al 30/06/2022, per assicurare il rilascio delle frequenze da parte di tutti gli operatori di rete titolari di relativi diritti d’uso in ambito nazionale e locale e la ristrutturazione del multiplex contenente l’informazione regionale da parte del concessionario del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale RAI, attuando sei criteri (dalla lett. a) alla lett. f)), specificamente indicati nel citato comma 1032.
Il decreto ministeriale, nel rispetto dei suddetti criteri, considera ovviamente anche gli accordi internazionali firmati dall’Italia con i Paesi confinanti sia del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo digitale terrestre denominato PNAF 2018, approvato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con delibera n. 290/18/CONS, pubblicata on line il 12/07/2018. (M.L. per NL)