Non c’è pace sul fronte del DTT: la Commissione Europea ha appena scritto al ministro delle TLC Paolo Gentiloni per conoscere le ragioni dietro lo stanziamento di nuovi fondi per l’acquisto di televisioni abilitate tramite decoder integrato a ricevere la televisione digitale terrestre.
Se la Commissione ha già bocciato gli stanziamenti del governo precedente indirizzati al finanziamento dell’acquisto dei decoder, ora intende investigare sui bonus fiscali previsti per le TV con decoder perché potrebbero danneggiare proprio i costruttori di decoder non integrati in televisori.
Entro 20 giorni il Ministro dovrà rispondere a Bruxelles, che con la propria iniziativa intende sostenere il principio della neutralità tecnologica, condizione essenziale per valutare lo stanziamento di incentivi. Se non viene rispettato, questo il ragionamento della Commissione, si può creare una turbativa di mercato, con effetti sugli operatori e sull’utenza.
La lettera arriva in un momento difficile, in cui il Ministero non è ancora riuscito a trovare un compromesso tra le esigenze dell’industria di settore e degli operatori televisivi, motivo per cui il fondo che dovrà coprire il bonus fiscale per le TV con decoder integrato, di fatto, non è stato ancora quantificato.
Entro pochi giorni, in teoria entro marzo ma la questione è complessa, Gentiloni dovrà calcolare per conto della Commissione anche l’ammontare delle sanzioni agli operatori decise dalla stessa Commissione come “ritorsione” dopo la bocciatura degli stanziamenti per l’acquisto dei decoder degli anni scorsi. Una missione molto difficile: si tratta di stabilire non solo quanti siano gli utenti DTT dei vari operatori interessati (Telecom, Fastweb, Mediaset) ma anche quanti hanno acquistato i decoder fruendo dello sconto. Dalla complessa analisi verranno fuori delle cifre che Bruxelles assumerà come base di partenza per comminare le sanzioni agli operatori.