L’associazione di consumatori Adiconsum, di concerto col Comitato Radio Tv Locali, ha presentato all’Agcom una proposta in merito alla questione dell’ordinamento automatico dei programmi (LCN) sul DTT. Il documento si configura come una soluzione di ordinamento dei canali alternativa a quelle avanzate da DGTVi e dalla associazione CNT (che sostanzialmente rappresenta gli interessi di Retecapri). "L’ordinamento automatico dei canali deve essere al servizio del consumatore e deve facilitare l’accesso alla tv digitale. Attualmente, a causa dei numerosi conflitti che vedono più canali sulla stessa numerazione e dall’assenza di controlli, esso provoca un ulteriore costo per l’intervento di un antennista. Nelle aree già passate al digitale, non si trovano più i canali che si era abituati", esordisce col proprio comunicato l’associazione, secondo la quale la propria proposta si baserebbe "su due fondamentali principi: eliminazione dei conflitti e rispetto delle abitudini dei consumatori”. Il documento inviato all’Agcom prevede, invero in maniera eccessivamente semplicistica, "di riprodurre nel primo blocco di numeri (1-99) della piattaforma digitale l’ordinamento già presente nell’ambiente analogico, riproducendo, il più fedelmente possibile, la posizione sul telecomando dei vari canali ricevuti in tecnica analogica, ponendo quindi nei primi numeri i canali nazionali e nei successivi i canali delle tv locali nell’ordine della popolazione servita con le frequenze analogiche utilizzate". Con formule che appaiono più che altro di stile, si prescrive che "L’ordinamento deve comunque, rispettare criteri equi, trasparenti e non discriminatori", rimarcando che "tale non è certamente il criterio di cui si discute e che fa riferimento alle graduatorie Corecom per l’erogazione di contributi pubblici alle emittenti, graduatorie formate secondo criteri che non hanno alcun nesso con il grado di affezione dell’utenza all’emittente". Mischiando differenti soluzioni tecniche (che all’evidenza mal si conciliano), Adiconsum propone "di introdurre la numerazione a 3 cifre (dalla posizione 100 in poi) per tutti i rimanenti canali, introducendo la tematicità e valorizzando i nuovi canali trasmessi solo in tecnica digitale", con l’ambizioso (e utopico) obiettivo "di eliminare qualsiasi conflitto, tranne che per medesimi canali trasmessi in alta definizione" e "di garantire l’uniformità dei criteri di ordinamento, compatibilmente alle singole caratteristiche tecniche, a tutte le piattaforme trasmissive in considerazione del livello di diffusione di dette piattaforme verso l’utenza". Secondo i consumatori "con tale accorgimento i canali trasmessi su più piattaforme possono essere facilmente trovati dall’utente, perché ordinati con il medesimo numero, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata, nel rispetto della neutralità tecnologica".