Almeno 12 FSMA (fornitori di servizi di media audiovisivi) nazionali sono favorevoli al rispetto delle scadenze previste dall’attuale roadmap ministeriale.
12 FSMA hanno infatti sottoscritto una lettera inviata al Ministero dello sviluppo economico affinchè non venga modificata la roadmap che prevede lo switch-off di formato intermedio.
12 FSMA X Mpeg2->Mpeg4->HEVC
Cioè quello che prevede l’abbandono da settembre 2021 della codifica Mpeg2 (SD) a favore di Mpeg4 (HD) fino a giugno 2022, quando si dovrà passare (secondo l’attuale calendario) a HEVC/H265.
I favorevoli alla revisione della Roadmap
Ricordiamo che per uno spostamento delle date della roadmap adottata ex LL. 205/2017 e 145/2018 si sono attivate Confindustria Radio Tv e Aeranti-Corallo, cioè le principali associazione di categoria del settore. Seppur con finalità profondamente diverse. E, per certi versi, incompatibili.
La posizione dell’anima nazionale di Confindustria…
Confindustria Radio Tv, infatti, rappresenta player nazionali e grandi emittenti locali, favorevoli, nel primo caso, al mantenimento del formato Mpeg2 prima e Mpeg4 dopo. E contrarie alla codifica HEVC.
… e di quella locale
L’anima locale di Confindustria spinge, invece, per uno slittamento delle scadenze, in quanto è oggettivamente impossibile effettuare gli switch-off del Nord Italia a partire da settembre 2021. e Ciò in conseguenza della mancata pubblicazione dei bandi dei fornitori di servizi di media audiovisivi locali che potranno essere trasportati sui nuovi mux. Per i quali, come abbiamo riportato ieri, devono essere, peraltro, pubblicati i nuovi bandi per le assegnazioni dei diritti d’uso areali.
Lo switch-off secondo Aeranti-Corallo
L’intento di Aeranti-Corallo, che rappresenta per contro emittenti di minori dimensioni aziendali, è invece in parte aderente a quello dell’Associazione Tv locali di Confindustria per gli switch-off frequenziali, ma completamente opposto per quanto riguarda quello di formati. Secondo Aeranti-Corallo, senza l’adozione del formato HEVC, da giugno 2022, non ci sarà la possibilità di ospitare gli attuali FSMA (che comunque, secondo stime, anche in questa migliore prospettiva si ridurrebbero del 25-35%).
I 12 FSMA
I 12 FSMA che hanno chiesto al Mise il rispetto della roadmap attuale sono tutti trasportati sui mux di Persidera, network provider puro (cioè non anche fornitore di contenuti), che quindi ha come unico core business la massimizzazione del trasporto e che già si era detta contraria alla posizione di Confindustria (pur facendone parte). (E.G. per NL)