Come noto, attraverso la Delibera N. 456/19/CONS, l’Agcom ha avviato il procedimento per l’aggiornamento del piano LCN (numerazione automatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre) e delle relative modalità di attribuzione dei numeri.
Attuazione delle previsioni ex LL. 205/2017 e 145/2018
A riguardo, l’articolo 1, comma 1035, della Legge di Bilancio 2018 (L. 205/2017) così come emendato dall’articolo 1, comma 1109, della Legge di Bilancio 2019 (L. 145/2018), dispone che “In considerazione del nuovo assetto frequenziale e delle modalità di definizione delle aree tecniche, di cui al comma 1030, e in coerenza con le procedure di cui ai commi 1030, 1031, 1033 e 1034, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aggiorna il piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre e le modalità di attribuzione dei numeri entro il 31 dicembre 2019, tenendo conto di quanto stabilito dai commi da 1026 a 1046.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aggiorna il piano, nel rispetto del pluralismo dei mezzi di comunicazione, dei principi di trasparenza, equità e non discriminazione e di una razionale allocazione della numerazione, riservando adeguati spazi all’interno dei primi archi di numerazione ai consorzi e alle intese di cui all’articolo 29, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177.”
Per dare attuazione a quanto sopra, attraverso la Delibera N. 456/19/CONS l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha quindi dato avvio al procedimento di aggiornamento del Piano LCN.
Tempi lunghi
Procedimento il cui termine di conclusione (la decorrenza dei termini è sospesa per le richieste di informazioni e documenti, calcolate in base alla data risultante dal protocollo dell’Autorità in partenza e in arrivo, nonché per il tempo necessario allo svolgimento della consultazione pubblica sullo schema di provvedimento) è di 180 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento sul sito web dell’Autorità, avvenuta il 03/12/2019.
Inopportunità di un’alterazione destabilizzante
Ora, che il Piano LCN vigente sia viziato da peccati originali rilevanti (l’assurda rinuncia all’adozione dello schema a tre cifre – già efficacemente utilizzato da Sky ben prima del 2010 – che avrebbe reso sostanzialmente di pari livello 999 numerazioni) o da elementi sopravvenuti (come l’ormai inutile divisione per generi degli LCN nazionali), non si discute.
Tuttavia metterci mano ora, in prossimità di un nuovo switch-off probabilmente destabilizzante come quello del 2010 e soprattutto in un momento di incertezza economica elevatissima per via dell’emergenza sanitaria in corso, significherebbe annichilire l’intero sistema televisivo italiano, con particolare riferimento a quello locale.
E’ quindi altamente auspicabile che all’esito della propria ricognizione Agcom suggerisca l’inopportunità di un intervento di alterazione del piano LCN, che introdurrebbe solo disagi per gli utenti e danni incalcolabili per i fornitori di servizi di media audiovisivi. D’altro canto, lo stesso Consiglio di Stato sul finire dello scorso anno aveva evidenziato le criticità connesse al tentativo di intervenire su una situazione ormai pesantemente consolidata in termini di abitudini dell’utenza. (M.L. per NL)