Tivuitalia è autorizzata a operare con una copertura territoriale del 70% della popolazione ma il Ministero dello Sviluppo Economico non le riconosce lo status di operatore di rete in ambito nazionale.
"Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato Tivuitalia a veicolare contenuti televisivi in tecnica digitale nell’ambito delle reti televisive acquisite – copertura in 18 diverse regioni e di circa il 70% della popolazione italiana – ma ha negato lo status di operatore di rete in ambito nazionale", spiega la Screen Service S.p.A.m società cui fa riferimento l’operatore di rete Tivuitalia, che intende impugnare tale provvedimento, "ricorrendo in via giudiziale a livello nazionale e comunitario a tutela degli interessi degli azionisti e della Società". Tivuitalia S.p.A., società integralmente controllata dalla Screen Service Broadcasting Technologies S.p.A. (operatore nel settore della produzione di apparati per la trasmissione del segnale televisivo) ha comunicato "di avere ricevuto, in data 24/06/2011, alcuni provvedimenti da parte del Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Comunicazioni". "I provvedimenti ricevuti – secondo Screen Service – legittimano tutte le acquisizioni realizzate da Tivuitalia che hanno portato alla costituzione del Mux, autorizzano Tivuitalia a veicolare contenuti televisivi in tecnica digitale nell’ambito delle reti televisive acquisite con copertura in 18 diverse regioni e di circa il 70% della popolazione italiana, ma al contempo negano alla stessa il riconoscimento dello status di autorizzato generale alla attività di operatore di rete televisivo in ambito nazionale". "Con tali provvedimenti, il Ministero dello Sviluppo Economico ha consentito dunque a Tivuitalia sia di esercire in tecnica digitale le singole reti acquisite fino ad oggi sia di veicolare contenuti televisivi in tecnica digitale nell’ambito delle reti televisive autorizzate – conclude la Screen Service – ma è tuttavia negato all’operatore il riconoscimento dello status di operatore di rete nazionale, richiesto da Tivuitalia oltre 16 mesi fa, nel febbraio 2010, e successivamente ribadito con la formale comunicazione del superamento della copertura del 50% della popolazione formulata in data". Un paradosso amministrativo atteso, in realtà, visto che il numero degli operatori nazionali aventi titolo alle assegnazioni DTT era fissato ab origine e la creazione di una nuova rete nazionale, seppure effettuata sulla base di norme positive, ha creato uno dei tanti cortocircuiti giuridici che affollano l’ordinamento di settore. Ora, infatti, Tivuitalia pur non essendo più (di fatto) un operatore locale dovrà concorrere per collocarsi alle graduatorie previste dalla L. 75/2011 per l’assegnazione dei diritti d’uso DTT definitivi conseguenti all’attribuzione ai telefonici del dividendo esterno (61/69 UHF). Forche caudine dalle quali i network provider nazionali non dovranno – non si sa ancora bene perché – passare. (M.L. per NL)