A poco più di due settimane dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande per i bandi FSMA (Fornitori di servizi di media audiovisivi) areali, il Mise ha finalmente pubblicato la prima serie di chiarimenti (FAQ, qui per leggere) su aspetti critici della procedura. Nei prossimi giorni il dicastero pubblicherà le restanti risposte, anche se il quadro si è comunque delineato. E non in senso positivo per i partecipanti non dotati di grandi potenzialità strutturali (in termini di possesso dei requisiti).
Intransigenza. Inopportuna
L’atteggiamento ministeriale che si desume dalla risposte alle FAQ è di estrema intransigenza. Con scarsa o nulla propensione verso i player minori, che appaiono abbandonati al proprio destino. Quantomeno dal Mise.
Non meno di 1,5 MB cad
Anzitutto, nelle FAQ viene espressa molto chiaramente la totale chiusura a tagli di capacità trasmissiva inferiori a 1,5 MB. Con naturale conseguenza di rapidissimo esaurimento della stessa sui mux di primo livello.
Atteggiamento di incomprensione (delle esigenze) e di compressione (dei diritti)
Un orientamento peraltro di incomprensibile ingerenza in scelte tecnico editoriali e di inutile limitazione d’accesso ad una risorsa scarsa, quale è la capacità trasmissiva sui nuovi mux areali DTT.
Nuovi entranti e nuovi uscenti
In secondo luogo, le FAQ mostrano il seme di una profonda disparità di trattamento tra gli FSMA nuovi entranti (nel senso che non hanno mai svolto attività DTT e che godono di privilegi) e quelli (che di fatto lo sono comunque) che sono subentrati nei titoli (almeno) negli ultimi 12 mesi. Una disparità di trattamento ingiustificata, che certamente finirà al vaglio dei giudici amministrativi.
Mortalità FSMA almeno del 50%
A questo punto, fermo restando che l’inevitabile esclusione di almeno il 50% degli FSMA esistenti comporterà un numero estremamente rilevante di ricorsi al TAR Lazio, salvo improbabili ripensamenti in extremis, l’unica ancora di salvezza per i fornitori minori (dove per minori si devono intendere tutti quelli fuori dagli attuali occupanti i primi 10 LCN locali) sono le reti di secondo livello.
Si salvi chi può
L’eredità di Giorgetti
Diversamente il 2022 sarà ricordato come l’anno in cui il ministro Giorgetti ha stroncato il comparto televisivo locale. (M.L. per NL)