DTT. Mise pubblica aggiornamento diffusione apparati televisivi H264 e H265 a marzo 2021: 58,2% delle famiglie pronte a ricevere tv T2

Contenuti, apparati tv

Apparati tv: secondo indagine FUB, a marzo 2021 il 58,2% delle famiglie DTT è in grado di ricevere il T2. Con una forchetta che va dal 54,2% al 62,1%, in termini assoluti si tratta di un insieme di famiglie compreso tra gli 12,9 e i 14,7 milioni.

L’indagine FUB

La FUB (Fondazione Ugo Bordoni) ha pubblicato la prima relazione 2021 con la quale ha esposto una sintesi dell’indagine sulla diffusione degli apparati TV predisposta in collaborazione con SWG e realizzata nel periodo 1-9 marzo 2021.

Suddivisione parco apparati tv al marzo 2021

In continuità con le rilevazioni precedenti, l’indagine (qui per il download) ha avuto lo scopo principale di ricostruire il parco dei TV set1 DTT delle famiglie italiane secondo le caratteristiche tecniche di trasmissione (DVB-T, DVBT2) e di codifica video (MPEG-2, MPEG-4, HEVC) del relativo decoder DTT (integrato o esterno).

Modalità di esecuzione dell’indagine

Rispetto alle rilevazioni precedenti 2018-2020, condotte in collaborazione con Auditel-Ipsos in modalità CAPI (Computer Assisted Personal Interviewing) attraverso interviste personali condotte dal rilevatore presso le abitazioni degli intervistati, per effetto dell’emergenza Covid-19 e delle norme per il distanziamento sociale, l’indagine del marzo 2021 è stata condotta integrando due diverse modalità di rilevazione: modalità CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) e modalità CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), basandosi quindi su interviste telefoniche e via web.

Scenari evolutivi diffusione degli apparati tv a giugno e settembre 2021

A partire dai risultati dell’indagine, vengono stimati alcuni scenari evolutivi di diffusione degli apparati TV principali presso le famiglie italiane, a giugno e settembre 2021.

Determinazione delle famiglie DTT

All’interno dell’insieme delle circa 26 milioni di famiglie italiane, l’universo di riferimento dell’indagine è costituito dalle famiglie che accedono alla TV attraverso la piattaforma DTT (Tabella 1): il loro numero ammonta a circa 23,71 milioni (91,3% del totale)

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Le altre piattaforme

Delle restanti famiglie, circa 2,3 milioni, gran parte (1,57 milioni) accede alla TV da altre piattaforme (satellite, rete IP) o possiede un apparecchio televisivo non dotato di antenna di ricezione terrestre, mentre circa 700.000 famiglie non possiedono un televisore.

Famiglie abilitate alla ricezione dei programmi HD

Nella Tabella 2 è riportata la stima della quota di famiglie DTT che riescono a ricevere programmi in HD e dunque possiedono un apparecchio televisivo abilitato almeno alla decodifica dell’MPEG-4 (“famiglie HD”). Esse ammontano a circa il 92,0% delle famiglie DTT, con una forchetta che va dal 90,7% al 93,3%; in termini assoluti si tratta di un insieme di famiglie compreso fra i 21,5 e i 22,1 milioni. Specularmente, le famiglie non pronte alla ricezione di programmi HD sono comprese tra 1,6 e 1,9 milioni

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Si riportano di seguito i valori omologhi stimati delle rilevazioni svolte tra novembre 2018 e febbraio 2020 (Tabella 3).

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Famiglie abilitate alla ricezione del DVB-T2

Nella Tabella 4 è riportata la distribuzione delle famiglie DTT che posseggono almeno un apparato in grado di ricevere trasmissioni DVB-T2 (“famiglie T2”).

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49,6% famiglie pronte al T2

Le famiglie pronte a ricevere trasmissioni DVB-T2 ammontano a circa il 49,6% delle famiglie DTT, con una forchetta che va dal 47,2% al 52,0%. In termini assoluti si tratta di un insieme di famiglie compreso tra gli 11,2 e 12,3 milioni. Specularmente, le famiglie non pronte alla ricezione di programmi DVB-T2 sono comprese tra gli 11,4 e 12,5 milioni (48,0-52,8%).

Famiglie non T2

Dall’esame complessivo delle interviste è emerso che, in alcuni casi, non si è potuto determinare la capacità della famiglia di ricevere segnali codificati in MPEG-4 e/o trasmessi in DVB-T2. Il fenomeno, trascurabile per l’MPEG-4, risulta più significativo per le trasmissioni in DVB-T2.
Nei dati esposti in precedenza, queste famiglie sono state inserite, in maniera cautelativa, tra le Famiglie “non T2” (ipotesi conservativa).

Famiglie T2

Per affinare le stime delle Famiglie T2, è stata effettuata un’analisi statistica sul sotto-campione delle sole famiglie che hanno fornito correttamente il modello del proprio TV set, in modo da restringere l’analisi ai soli dati “oggettivi”. Il sotto-campione così ottenuto, definito “oggettivo”, ammonta a 595 famiglie, il 36,7% del campione complessivo.

Sotto-campione

L’efficienza della ponderazione del sotto-campione “oggettivo” rispetto al campione complessivo, calcolata in relazione alle principali variabili di segmentazione, è del 82,9%, valore giudicato soddisfacente: condurre analisi su questo tipo di campione porta a risultati sufficientemente in linea con il campione complessivo.

T2 vs Non T2

Nella Tabella 5 è riportato il confronto fra i valori di Famiglie T2 e non T2 calcolati sul campione complessivo e sul sotto-campione “oggettivo”.

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Famiglie T2 oggettive

Il sotto-campione “oggettivo” stima che le famiglie pronte al T2 ammontano a circa il 58,2% delle famiglie DTT, con una forchetta che va dal 54,2% al 62,1%; in termini assoluti si tratta di un insieme di famiglie compreso tra gli 12,9 e i 14,7 milioni. Specularmente, le famiglie non pronte alla ricezione di programmi DVB-T2 sono comprese tra i 9 e gli 10,8 milioni.

Meno peggio

Dunque, rispetto al campione complessivo, costruito nell’ipotesi conservativa, la quota delle famiglie pronte al T2 aumenta, con riferimento al valore centrale dell’intervallo di confidenza della stima, di 8,6 punti percentuali, con una forchetta comunque assai ampia di 3,96 punti percentuali, che deriva dalla minore consistenza numerica del sotto-campione “oggettivo” (n=595) rispetto al campione complessivo (n=1.743).
Si riportano di seguito i valori omologhi stimati delle rilevazioni svolte tra novembre 2018 e febbraio 2020 (Tabella 6).

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Scenari di diffusione degli apparati TV più recenti delle famiglie italiane

In questa sezione, vengono indicati alcuni possibili scenari di evoluzione per le due variabili:
 famiglie non abilitate alla ricezione di segnali digitali terrestri con tecnologia di codifica MPEG4;
 famiglie non abilitate alla ricezione di segnali digitali terrestri con tecnologia di trasmissione
DVB-T2.

Trend naturale e trend supportato

Gli scenari sono elaborati come segue.

Scenario 1 “Trend naturale”

Le stime sono calcolate a partire dai dati rilevati a marzo 2021 per le due variabili, utilizzando il tasso medio di variazione tra le due rilevazioni di novembre 2018 e marzo 2021;

Scenario 2 “Trend supportato”

Le stime sono calcolate a partire dai dati rilevati a marzo 2021 per le due variabili e dal tasso medio di variazione tra le due rilevazioni di novembre 2018 e marzo 2021, modificato per tenere conto dell’effetto sulla diffusione dei nuovi apparati TV sia degli stanziamenti a sostegno della domanda previsti dalla Legge di Bilancio 2019 per gli anni 2019- 2022 sia di quelli previsti per la rottamazione dei televisori.
Le stime per i due scenari descritti sono riportate nella Tabella 7

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Famiglie Non T2 e Famiglie SD

Una seconda serie di proiezioni è stata effettuata utilizzando le stime provenienti dal sotto-campione “oggettivo” (cfr. par. 3.3), con riferimento alle Famiglie “non T2”. Tali valori sono presentati nella
Tabella 8, affiancati alle stime per le Famiglie SD della tabella precedente. (E.G. per NL)

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