Paese che vai, televisione che trovi. La nostra non era neppure male, almeno fino a che le trasmissioni digitali non hanno preso (malamente) il sopravvento su quelle analogiche (che avevano raggiunto un loro equilibrio).
A quel punto la popolazione ha dato chiaro segno di scontento generale: chi vedeva i programmi in un ordine completamente nuovo, chi non vedeva nemmeno l’ordine completamente nuovo, chi addirittura sostituiva sovente i decoder (telespettatori anziani soprattutto) convinto che il problema si celasse negli apparecchi (e per questo l’associazione DGTVi dovrebbe sentirsi, almeno in parte, colpevole, per aver bollato anche decoder incredibilmente scadenti). Ora che ci avviamo, almeno in Lombardia, alla conclusione di questo drammatico processo, arrivano degli aiuti gratuiti. Meglio tardi che mai, dirà qualcuno, ben consapevole di quanto finora molti antennisti abbiano giocato con la popolazione italiana, facendole credere che l’antenna sul tetto di casa propria andasse sostituita. Ma le cose cambiano a Milano, dove il sindaco Moratti avrebbe messo a disposizione un’ottantina di persone tra studenti e tecnici e ben due numeri di telefono per l’assistenza gratuita (02.0202 e 800.777.888 – numerazioni semplici, almeno in questo caso). Chiunque lo desiderasse potrà ora chiamare e chiedere che fine abbiano fatto i propri programmi preferiti. E al contempo farsi suggerire qualche trucco per un utilizzo corretto del proprio ricevitore digitale terreste. Ma niente panico: dal Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni promettono (come si fa in questo caos?) che per metà dicembre tutto tornerà alla normalità. Meglio telefonare. (M.M. per NL)