Come dichiarato dal d.g palinsesti Marco Paolini, le tre reti generaliste del Biscione hanno come nemico la Rai, la pay tv Premium combatte con Sky e i canali tematici duellano con il gruppo Discovery: necessaria dunque una strategia compatta e comune.
Il tasso di competizione nel settore televisivo è giunto alle stelle e Mediaset lo sa bene: proprio per questo, come riporta un articolo di ItaliaOggi di giovedì 2 aprile, nei giorni scorsi si è scelto di presentare al mercato il bouquet di canali free capitanati da un unico direttore Marco Costa, per dare la forte impressione di unità e compattezza. Costa ha ben marcato come Iris, La5, Top Crime, Italia 2 e Mediaset Extra sono al 5% di share in prima serata in questo primo trimestre 2015, davanti a Rai (4,4%), Discovery (3,1%) e Sky-Cielo (1,1%). Nel dettaglio Iris (lcn 22) “è ormai una rete generalista più che un canale tematico; è stabilmente l’ottava rete più vista e trasmette oltre 2 mila film all’anno – ha fatto sapere Costa -. Sta poi per partire il ciclo Storie di libertà, dal 19 al 24 aprile, con dodici pellicole sulla Resistenza”. Nuova veste tutta sportiva per Italia 2 che proporrà un docu-reality sul pugilato ambientato in una palestra di Napoli, quiz sul campionato di calcio, documentari adrenalinici Superbike, motocross, oltre ai sorteggi della Champions League e alla premiazione del Pallone d’oro. In programma anche una interessante triangolazione tra carta stampata, web e tv con Donna Moderna live “operazione che – afferma Costa – vorremmo allargare anche ad altre riviste di altri gruppi editoriali senza legami di parentela con Mediaset”. Novità in vista anche per La5 che si scontrerà vis à vis con la punta di diamante di Discovery, ovvero Real Time: dal cappello magico non usciranno conigli, ma ben otto nuovi programmi, che nel nome o nella sostanza ricalcano i principali format di Real Time, che tanto piacciono e tanto fidelizzano il pubblico. Solo per fare qualche esempio, nell’aria c’è una trasmissione dedicata ai prediciottesimi, diventati un fenomeno di costume soprattutto nel sud Italia, che proporrà filmati lunghi una decina di minuti, montati come regalo per il compimento della maggiore età. Quale sarà il titolo di questo nuovo format? Costa accenna a Il boss dei Prediciottesimi, per marcare stretto Il boss delle cerimonie di Real Time. Pronto a tagliare i nastri di partenza anche Ho sposato un gigante, una sorta di reality dedicato al ménage famigliare di coppie in cui un partner è affetto da nanismo – i nostri lettori collegheranno immediatamente il richiamo, non certo casuale, con Il nostro piccolo grande amore del gruppo Discovery, che narra la vita quotidiana di una coppia con figli che affrontano i problemi e di disagi di questa malattia -. Intanto ieri è arrivata una grande soddisfazione per Discovery (insieme a Sky, ndr), che si è seduta al tavolo dei big di Auditel, delineando così gli inizi di una nuova governance, formata da 15 consiglieri della componente mercato e 15 dei broadcaster: ai dodici membri delle emittenti televisive tradizionali (sei per Rai, quattro per Mediaset, uno per La7 e uno per Confindustria), si sono aggiunti due rappresentanti della pay tv di Murdoch e uno appunto di Discovery. Oltre alla composizione del nuovo board approvata all’unanimità dal cda di Auditel e che verrà ufficializzata a fine mese, come riporta un articolo di ItaliaOggi di giovedì 2 aprile, è in arrivo anche la nuova ricerca di base varata dal Comitato Tecnico. La nuova indagine incrocerà differenti fonti, passando dai dati catastali, a quelli stradali, agli elenchi telefonici: tradotto tutto ciò porterà a cambiare i parametri tradizionali, includendo tra gli altri anche i telespettatori stranieri, e a maturare maggior precisione nel definire le differenti categorie di audience (nodo che in passato, come sottolineato anche da questo periodico, ha visto spesso scontri con nuove emittenti decise a creare un Auditel personale per monitorare i propri ascolti). Nel frattempo è stato confermato dal cda il piano di l’allargamento delle famiglie campione per le rilevazioni che avverrà a partire dal gennaio 2016, e che toccherà un totale di 15700 nuclei domestici. Tra le novità su cui si è a lungo discusso infine anche la creazione di un Comitato di Controllo Rischi e Corporate Governance, con l’apporto di tre membri esterni e indipendenti scelti dal presidente: “quello di oggi è un punto di svolta per Auditel che ha appena compiuto trent’anni – ha chiosato il d.g Walter Pancini, -: a molti è sembrata immobile, invece abbiamo un’agenda del futuro impegnativa”. Quella di Pancini suona ora come una risposta manifesta a coloro che nei mesi scorsi l’avevano accusato di non far nulla per tentare di svecchiare il datato sistema di rilevazione delle audience. (V.R. per NL)