Lo ha detto Gina Nieri, consigliere del gruppo, a margine di un convegno allo IULM, aprendo implicitamente alla possibilità che Mediaset possa comunque partecipare all’asta per il digitale terrestre.
Il recente recepimento, da parte del governo, della norma europea di neutralità tecnologica permette a Mediaset, Rai e Tre di chiedere la conversione delle frequenze per la telefonia in frequenze ad uso televisivo. Convertendole però Mediaset e Rai raggiungerebbero il limite di 5 multiplex oltre il quale non è possibile partecipare alla futura gara per le frequenze del digitale terrestre un tempo incluse nel Beauty Contest (annullato dal governo Monti). "Faremo richiesta di conversione quando ci farà comodo. Il tetto dei 5 multiplex vale solo ai fini della gara, non c’è un limite numerico antitrust", ha detto Nieri. "Ci fa piacere che questa volta una norma favorevole a Mediaset arrivi dall’Europa. Non ci possono accusare di nulla, non ci sono privilegi". Nieri ha contestato poi la norma della gara per le frequenze digitali (ereditata dal beauty contest), secondo cui le frequenze vinte in asta da un operatore dominante devono essere affittate a terzi per il 40%. "Una gara economica non sopporta limiti sul pluralismo", a differenza di una assegnazione gratuita come era il beauty contest. "Ci vedo elementi di anticostituzionalita’", ha concluso. (Reuters)