Secondo Vincenzo Vita (PD), conflitto di interessi di Silvio Berlusconi non ha consentito di far approvare l’emendamento alla manovra finanziaria che puntava a trasformare il beauty contest in un’asta per la vendita delle frequenze del digital dividend.
La gara non competitiva per l’attribuzione del dividendo digitale interno, che regalerà ai superplayer tv (Mediaset, RAI, Telecom Italia, Sky ed altri) multixplexer DTT nazionali per un valore a 1,2 a 6 mld di euro, si svolgerà come previsto mentre gli italiani dovranno tirare la cinghia perché, ancora una volta, non si è voluto toccare il core business della famiglia del presidente del Consiglio. "E’ stato bocciato l’emendamento condiviso anche da Idv e Terzo Polo – ha detto Vita uscendo dalla commissione Bilancio – quello che puntava a fare un’asta competitiva sulle frequenze Tv così come si sta facendo per le telecomunicazioni", riferendosi all’asta in corso in questi giorni per l’assegnazione agli operatori tlc (per il potenziamento della banda larga mobile con tecnologia 4G) dei canali 61-69 UHF (sottratti alle tv locali), che porterà presumibilmente 2,5 mld di euro nelle casse dello Stato. "Il tema era stato ampiamente discusso nei giorni passati – ha aggiunto Vita – Ce l’abbiamo messa tutta. Se non ci fosse il conflitto di interessi del premier Berlusconi avremmo con questa norma anche messo l’Italia in linea con la Ue". (M.L. per NL)