“L’11/07/2018 il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato la procedura di gara per l’assegnazione dei diritti d’uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica in larga banda mobili terrestri bidirezionali nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz”, ha spiegato il 26 luglio scorso il ministro allo Sviluppo Economico Luigi Di Maio alla Commissione Trasporti della Camera a riguardo delle linee programmatiche in materia di poste e telecomunicazioni
“Prevediamo di chiudere la gara entro settembre 2018 in modo da contabilizzare gli introiti entro la fine dell’anno. Gli introiti stimati sono pari a circa 2.5 mld. Le frequenze in banda 700 MHz (694-790 MHz) saranno assegnate il 01/07/2022 mentre quelle in banda 3,6-3,8 GHz, 26,5-27,5 GHz, entro il 31/12/2018. In relazione alla procedura di assegnazione delle frequenze, così come delineata a livello comunitario e nazionale, il Ministero nei prossimi giorni provvederà a pubblicare la roadmap nazionale assicurando il rispetto del termine ultimo del 2022″, ha continuato Di Maio.
Relativamente alla segnalazione trasmessa dall’Agcom al Governo, ai sensi dell’articolo 1, comma 6, lett. c), n. 1) della legge 249/1997 in data 17/07/2018, che il ministro Di Maio ha confermato di aver “analizzato con grande attenzione”, il MiSE “istituirà un tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti interessati al fine di assicurare che il percorso di trasformazione del sistema radiotelevisivo e il trasferimento delle frequenze nella banda 700 MHz avvenga senza ritardi rispetto alle scadenze stabilite, assicurando gli obiettivi di bilancio ma nel contemperamento delle esigenze legittime di tutti gli attori coinvolti”.
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In tale ambito, Di Maio ha spiegato che il suo dicastero vuole “procedere ad una complessiva spectrum review diretta a migliorare l’allocazione ed utilizzo dello spettro anche al fine di reperire ulteriori risorse finanziarie per il bilancio pubblico. Risulta infatti che diversi soggetti pubblici (in primis il Ministero della Difesa e quello degli Interni) e privati utilizzino diverse parti dello spettro in modo non ottimale.
Ad esempio nella banda 3.4-3.6 Ghz ci sarebbe una ampia parte di spettro di rilevante interesse commerciale occupata dal Ministero della Difesa e di cui potrebbe essere ottenuta la “liberazione” al fine di destinarla ad un’ulteriore gara con possibile introito di risorse significative per il bilancio pubblico. Una stima precisa del valore di tali frequenze sarà possibile dopo l’espletamento della gara 5G. Avvieremo in questa direzione un’interlocuzione con i Ministeri coinvolti al fine di dare avvio ad un processo atteso da molti anni e che nella fase attuale si rende necessario e urgente”, ha concluso Di Maio. (E.G. per NL)