La Sottosegretaria al Mise Mirella Liuzzi assicura un’informazione puntuale sulla transizione al T2.
Ma intanto è caos tra gli operatori in attesa di bandi di cui non vi è traccia a distanza di meno di un anno dai primi spegnimenti.
Tra ricorsi al TAR annunciati contro le prime assegnazioni di diritti d’uso al Nord e rivolte verso le revisioni delle attribuzioni LCN.
Nuova Tv Digitale
“Assicurare un’adeguata informazione per i cittadini sui tempi e le modalità di transizione verso la Nuova Tv Digitale. È questa la principale finalità della campagna di comunicazione, al via oggi, che accompagnerà gli utenti verso il passaggio al nuovo standard tecnologico DVB-T2 e che si concluderà a giugno 2022”.
Informazione garantita
Così un comunicato odierno del Ministero dello Sviluppo Economico che spiega che il “Piano di Comunicazione – promosso dal MiSE in collaborazione con Invitalia – metterà in campo un insieme di strumenti dedicati.
Sono stati attivati sia il sito internet per l’approfondimento di tutti i temi connessi alla nuova tecnologia, sia il call center dedicato, raggiungibile allo 06 87 800 262″.
RAI, radio, stampa, web e altri mezzi nazionali e locali
È previsto anche l’avvio della programmazione sulle reti Rai dello spot audiovisivo di informazione istituzionale, mentre nelle prossime settimane la campagna verrà pianificata su radio, stampa, web e su altri mezzi nazionali e locali.
Mirella Liuzzi: informazione crossmediale
“Sarà una campagna di comunicazione crossmediale con un’ampia e capillare diffusione”, sottolinea la Sottosegretaria Mirella Liuzzi. “L’obiettivo è quello di informare correttamente i cittadini sull’impatto che il passaggio a questa tecnologia avrà sulla fruizione televisiva e di guidarli, se necessario, verso un acquisto consapevole e tempestivo di nuovi apparecchi televisivi o decoder, in modo da garantire la continuità di visione dei programmi televisivi trasmessi sul digitale terrestre”.
Bandi messi al bando
Ma intanto si avvicina pericolosamente lo switch-off del secondo semestre del 2021 senza che si sia riusciti ad andare oltre una manciata di bandi per operatori di rete areali nel nord Italia, peraltro con la prospettiva di un intervento della giustizia amministrativa a riguardo delle attribuzioni effettuate.
Un ritardo considerato da Maurizio Giunco di Confindustria Radio Tv intollerabile, al punto che “In assenza di reti operative per la messa a disposizione di capacità trasmissiva ai FSMA in ambito locale e in assenza delle nuove numerazioni LCN non potrà essere avviato il processo di rilascio delle frequenze da parte delle emittenti locali”.
4000 FSMA in lizza
E se tutto sommato i network provider che parteciperanno saranno poche decine in tutta Italia, diverso è il caso dei fornitori di contenuti, FSMA (fornitori di servizi di media audiovisivi) locali. Per loro la pubblicazione dei relativi bandi per la determinazione delle graduatorie di quelli che avranno diritto ad essere trasportati sui nuovi mux potrebbe riguardare la grande parte dei quasi 4000 titoli autorizzativi fin qui rilasciati.
LCN
E ancora peggio è per gli LCN, dove il buio è completo: nulla da Agcom, che sull’argomento ha avviato una apposita istruttoria con la Delibera N. 456/19/CONS di quasi un anno fa (03/12/2019) e nessuna prospettiva di intervento legislativo su un tema incandescente.
Prosegue la petizione contro la revisione degli LCN
Al punto che continua la raccolta di firme di una petizione (rivolta ad Agcom) organizzata da un nutrito gruppo indipendente di importanti televisioni locali italiane a cui strada facendo se ne sono aggiunte molte altre.
E’ il caso del network di Video 33 Bolzano e del network E’tv (E’tv Rete 7, E’tv Marche, E’tv Liguria, E’tv Abruzzo, E’tv Friuli, E’tv Umbria), che occupa da solo oltre 50 dipendenti assunti a tempo indeterminati e che si dice “fortemente preoccupato della piega che sta prendendo la questione nella più completa indifferenza generale“. (E.G. per NL)