DTT, l’interesse per gli LCN cresce sul nazionale e si trasferisce anche sul mercato regionale

Come previsto, le intense negoziazioni degli ultime due anni in tema di acquisizione di logical channel number nazionali stanno avendo ricadute anche in ambito regionale.

Ovviamente, stiamo essenzialmente parlando dei numeri del primo blocco del primo arco di numerazione, quelli dal 10 al 19, per intenderci. L’idea alla base dei diversi progetti in corso di definizione è quella di realizzare, sul piano formale, delle syndication tra fornitori di servizi di media audiovisivi aventi il medesimo numero nelle varie regioni italiane, legandoli attraverso accordi commerciali, di cobranding, oppure da vere e proprie partecipazioni societarie, con fornitori di programmi di spessore, interessati a gestire ampie aree di palinsesto nelle fasce orarie più importanti, anche tenuto conto di quanto previsto dall’art. 2 c. 1, lettera a) numero 2 lettera z) del D. Lgs.177/2005. Ma come si valuta un logical channel number? La questione è già stata oggetto della nostra attenzione nel recente passato, allorquando abbiamo avuto modo di illustrare un approccio di tipo scientifico all’estimo della numerazione automatica dei canali elaborato dalla struttura di competenze a più livelli Consultmedia (collegata a questo periodico), già leader nelle valutazioni degli asset delle reti di distribuzione del segnale radiotelevisivo, con un modello validato dalle stesse Commissioni Tributarie Provinciali e Regionali in occasione di ricorsi avverso provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate in ordine alle compravendite interessanti detti beni. Del resto, il format di valutazione affinato da Consultmedia (che ne detiene i diritti) è stato successivamente adottato nella sostanza da alcune delle più importanti sedi degli organi di accertamento tributario e dallo stesso schema è stato mutuato il modello ora in uso per l’estimo degli identificatori LCN. antenne%20colle%20della%20maddalena%20torino%202 - DTT, l’interesse per gli LCN cresce sul nazionale e si trasferisce anche sul mercato regionaleNel merito, il layout studiato da Consultmedia prevede la distinta valutazione del “Bene autorizzazione per fornitore di servizi di media audiovisivi” e dell’annessa numerazione LCN. L’autorizzazione per fornitore di servizi di media audiovisivi e dati destinati alla diffusione televisiva in tecnologia digitale su frequenze terrestri in ambito locale, rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni – ai sensi dell’art. 3 dell’Allegato A alla delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (di seguito Agcom) n. 353/11/CONS del 23 giugno 2011, costituisce il titolo che abilita alla diffusione di contenuti audiovisivi sul digitale terrestre con un determinato marchio. Può trattarsi di marchio precedentemente diffuso in tecnologia analogica, oppure di marchio nato nel contesto digitale (cosiddetti “nativi digitali”). antenne%20UHF%20e%20FM%20Roncola%202 - DTT, l’interesse per gli LCN cresce sul nazionale e si trasferisce anche sul mercato regionaleIn ambito televisivo locale, nella valutazione economica dell’autorizzazione in parola, rilevano il fatto che la stessa sia riferita, o meno, ad un marchio ex analogico e il relativo bacino di diffusione. La disciplina vigente prevede che il soggetto titolare della suddetta autorizzazione, relativa ad un marchio precedentemente diffuso in tecnologia analogica, possa partecipare, se in possesso dei requisiti richiesti, al bando per l’attribuzione dei benefici previsti dalla legge n. 448 del 1998 e s.m.i. e dal decreto ministeriale n. 292 del 2004 a favore delle emittenti televisive locali. Quanto al bacino di diffusione autorizzato, ai fini della valutazione, bisogna considerare se trattasi di bacino provinciale, pluriprovinciale, regionale o pluriregionale e, soprattutto, l’ambito territoriale di riferimento, valutato dal punto di vista demografico e socio-politico-economico. Nello specifico, per procedere alla valorizzazione dell’autorizzazione complessiva, si effettua una valutazione riguardante le singole regioni che possa rappresentare la distribuzione del totale economico complessivo tenuto conto della singola importanza commerciale della regione stessa nel contesto nazionale. Segnatamente, la prassi consiste nell’assegnare un valore all’autorizzazione regionale “capofila” (di norma, la più significativa in termini commerciali) e da lì ricavare, mediante un articolato calcolo matematico, la proporzione che consente di stimare il valore delle restanti regioni; questo calcolo, sotto illustrato, tiene conto di alcuni importanti parametri socio-economici (quali PIL regionale, PIL pro capite e numero della popolazione presente nella regione) atti a meglio rappresentare il “peso” monetario della regione in esame. Si può affermare che, convenzionalmente, la regione con il maggior numero di residenti in Italia (cioè la Lombardia) sia anche quella più appetibile dal punto di vista commerciale; difatti, gli indicatori socio-economici principali sono i più elevati se soppesati al numero degli abitanti che la compongono. In tal senso, quest’ultima è stata scelta quale regione “capofila” a cui si assegna una valutazione massima per quanto concerne l’autorizzazione per fornitore di servizi di media audiovisivi e dati. Di seguito si illustra la procedura empirica con cui si calcola il parametro proporzionale (espresso in percentuale) delle singole autorizzazioni su base regionale: 〖Val aut〗_( %r)=[√(Pop" r" /〖Pop "r" 〗_max )×((PIL" r" /〖PIL "r" 〗_max )+(PIL" p" /〖PIL "p" 〗_max ))/2] ×100 (dove: Pop" r" = numero totale dei residenti nella regione presa in esame;〖Pop "r" 〗_max = numero totale dei residenti nella regione “capofila” presa come riferimento; PIL" r" = PIL della regione presa in esame; 〖Pop "r" 〗_max = PIL della regione “capofila” presa come riferimento; PIL" p" = PIL pro capite dei residenti nella regione presa in esame;〖PIL "p" 〗_max = PIL pro capite dei residenti nella regione “capofila” presa come riferimento). Tale parametro, infine, moltiplicato al massimo valore assegnato per autorizzazione regionale (〖Val aut〗_max), restituisce il valore monetario finale di ogni singola regione: Val aut〗_reg=〖Val aut〗_max ×(〖Val aut〗_(%r)/100). Tale stima rappresenta un parametro da sommare al valore della eventuale numerazione automatica assegnata al marchio/palinsesto, valendo in ogni caso l’empirica considerazione in base alla quale più basso sarà tale identificatore, maggiore sarà il valore “assoluto” dell’autorizzazione; viceversa, ad un LCN più alto corrisponderà sempre un minor valore “assoluto” del titolo abilitante l’esercizio dell’attività di fornitore di servizi di media audiovisivi e dati per un determinato palinsesto. Sul punto, va detto che tale argomentazione acquisisce particolare importanza nel range di zapping dell’utente medio, che si spinge nella consultazione dei canali attraverso la funzione “+” e “–” del telecomando generalmente non oltre i numeri 30/35, oltrepassando tale “soglia” sulla base delle frequentazioni conosciute in forza di informazioni a vario titolo a lui note. antenne%20radio%20e%20tv%20panneli - DTT, l’interesse per gli LCN cresce sul nazionale e si trasferisce anche sul mercato regionaleLa numerazione LCN corrisponde quindi all’ordinamento automatico dei canali presenti sulla televisione digitale terrestre, in quanto autorizzati ad essere diffusi ai sensi della citata delibera Agcom n. 353/11/CONS. Relativamente alla numerazione LCN, ferme restando l’appetibilità del contenuto trasmesso e la notorietà del marchio di diffusione ai fini della fidelizzazione dell’utenza, non c’è dubbio che la numerazione automatica attribuita al marchio/palinsesto assume notevole rilevanza se si guarda alla miriade di nuovi contenuti che affollano l’offerta della televisione digitale terrestre, la cui presenza sta determinando una frammentazione degli ascolti soprattutto per i soggetti che operano in ambito locale. Va sottolineato che, pur avendo il legislatore lasciato all’utente il diritto di riordinare i contenuti offerti sulla televisione digitale terrestre, tale facoltà risulta scarsamente esercitata, in quanto i decoder richiedono periodiche operazioni di risintonizzazione ai fini di una aggiornata indicizzazione di tutti i contenuti presenti e tali operazioni determinano, ogni volta, la cancellazione della lista dei programmi creata in precedenza dall’utente. In tale contesto, rileva innanzitutto il valore economico di una numerazione LCN bassa. Evidentemente, più basso è il posizionamento del programma sul telecomando, maggiore è la probabilità che possa essere prescelto, oppure intercettato e comunque seguito dal pubblico, potendo perciò costituire oggetto di interesse per gli investitori pubblicitari. Per completezza espositiva, con riferimento alle numerazioni più alte, non si può trascurare la valenza strategica che assumono, per una loro più facile memorizzazione, i numeri composti dalla stessa cifra (es. 99, 111, 666, etc.). Il valore economico della numerazione LCN dipende, poi, dall’ambito provinciale, pluriprovinciale, regionale o pluriregionale per il quale la stessa viene assegnata e dal contesto territoriale di riferimento, valutato dal punto di vista demografico e socio-politico- economico. Stante la disciplina giuridica di specie, il Logical Channel Number (se assegnato) non è scindibile dall’autorizzazione ad esso riferito, essendo questa strumentale all’esercizio del medesimo. Come facilmente intuibile, la valutazione economica degli identificatori LCN si basa, oggi ed in Italia, su numerosi criteri tecnici, socioeconomici e strategici, che non possono essere disgiunti. antenna%20Empire - DTT, l’interesse per gli LCN cresce sul nazionale e si trasferisce anche sul mercato regionaleIl modello Consultmedia è stato sviluppato attraverso la notevole esperienza nell’ambito della stima del valore economico degli identificatori LCN riferendosi ad una griglia di interventi valutativi, poi affinati, condivisi da gran parte degli operatori. In proposito, si osservi che, fino a qualche tempo fa, la valutazione di un identificatore LCN era limitata all’attribuzione di un valore sostanzialmente indiscriminato, basato quasi esclusivamente sul suo posizionamento nell’arco di numerazione in funzione dell’area geografica nel quale esso era impiegabile in maniera associata all’autorizzazione per fornitura di servizi di media audiovisivi. Oggi, invece, stante la decisa evoluzione del settore, risulta indispensabile adottare parametri più dettagliati ed articolati, nell’ambito delle attribuzioni di valore ai beni in parola. Conseguentemente, al fine di attribuire un valore economico ad un identificatore LCN, vengono ora generalmente utilizzati i seguenti parametri:

N 1 = valore dell’area di servizio;
N 2 = importanza dell’area servita sotto l’aspetto demografico;
N 3 = importanza dell’area servita sotto l’aspetto commerciale;
N 4 = disponibilità alternativa di altri identificatori LCN;
N 5 = arco di numerazione;
N 6 = blocco di numerazione;
N 7 = valore del livello di presintonizzazione;
N 8 = tipologia per genere di programmazione dell’autorizzazione associata;
N 9 = affermazione tecnologia digitale non in DTT;
N 10 = memorizzabilità dell’identificatore LCN.

Quanto sopra permette di elaborare una tabella nella quale si determina la valutazione qualitativa di un LCN attivo in una determinata macroarea attraverso una scala di valori, e ciò indipendentemente dalla valorizzazione economica del medesimo.
Nel dettaglio, il parametro N1 rimanda al valore dell’area di servizio, o bacino di utenza, nel quale l’identificatore LCN è utilizzato. Ai fini della valutazione si assume a riferimento il valore della area di servizio, attribuendo ad essa un’ampiezza più o meno rilevante in relazione alla connotazione giuridica-amministrativa. Il dato sotteso al parametro N2 è invece relativo alla densità della popolazione intesa come valore indicativo del grado di occupazione del territorio e, quindi, del rapporto tra popolazione e territorio servito dal network provider che trasporta il programma DTT cui l’identificatore LCN è associato. Al fine di procedere alla determinazione di tale valore occorre sottoporre a disamina tecnica la qualità della rete di distribuzione del segnale del vettore attualmente impiegato per la trasmissione del contenuto associato all’identificatore LCN. LCN%20conflitto%20attribuzione%20particolare - DTT, l’interesse per gli LCN cresce sul nazionale e si trasferisce anche sul mercato regionaleIl valore del parametro N3 è un’affinazione del parametro N2, posto che la densità della popolazione non rappresenta che un valore indicativo del grado di occupazione del territorio e non può essere considerata come un rapporto interpretativo o esplicativo. La densità fornisce il valore grezzo del rapporto tra popolazione e territorio: un indice meno generico, che tenga conto delle differenti situazioni economiche e sociali, si può desumere dal confronto tra i bisogni degli abitanti e la quantità delle risorse a disposizione per soddisfarli.  È, infatti, evidente che, sotto il profilo della rilevanza commerciale di un bacino, più del numero di abitanti per chilometro quadrato, giova conoscere la quantità di beni che, in media, ogni abitante potrebbe avere a disposizione per soddisfare i suoi bisogni. Quanto al parametro N4, va detto che, nella logica di mercato, esso assume una rilevanza determinante, in quanto l’indisponibilità di identificatori LCN alternativi sull’area di riferimento rende chiaramente indefinibile il valore del LCN. Il parametro N5 rappresenta un indicatore economico discendente dalla collocazione degli LCN nei previsti blocchi di numerazioni riservati dalla pianificazione. Nel caso dei fornitori di servizi di media audiovisivi locali è evidente che l’attribuzione di un identificatore LCN del primo arco introdurrà vantaggi rispetto ad una nei successivi archi. Il parametro N6 è relativo alla collocazione dell’identificatore all’interno dell’arco di numerazione, diviso in blocchi. Sul punto, va detto che tale argomentazione – come già precisato – acquisisce particolare importanza nel range di zapping dell’utente medio, che si spinge nella consultazione dei programmi attraverso la funzione “+” e “–” del telecomando generalmente non oltre i numeri 30/35, oltrepassando tale “soglia” sulla base delle frequentazioni conosciute in forza di informazioni a lui note a vario titolo. Va pertanto da sé che, relativamente ai fornitori di servizi di media audiovisivi, la collocazione dell’identificatore nel primo blocco (numerazioni da 10 a 19) del primo arco di numerazione (numerazioni da 1 a 99) determina un vantaggio notevole rispetto ai blocchi successivi. Per quanto attiene al parametro N7, cioè al valore legato alla cosiddetta “presintonizzazione”, non ne va trascurata la valenza qualora il fornitore di servizi di media audiovisivi cedente sia particolarmente radicato sul territorio e il suo prodotto editoriale sia in linea con il target del fornitore di servizi di media audiovisivi cessionario. LCN%20telecomando - DTT, l’interesse per gli LCN cresce sul nazionale e si trasferisce anche sul mercato regionaleIl parametro N8 è invece connesso alla tipologia per genere di programmazione dell’autorizzazione associata all’identificatore LCN. Detta circostanza, oltre a riverberarsi evidentemente sull’arco di numerazione (considerata la destinazione specifica in funzione del genere di programmazione), introduce limiti al contenuto veicolabile, sicché un identificatore LCN relativo ad un prodotto tematico avrà un valore minore rispetto ad contenuto semigeneralista che, a sua volta, sarà inferiore a quello di un programma generalista. A sua volta, il parametro N9 riguarda gli effetti della progressiva affermazione delle tecnologie per la radiodiffusione televisiva in tecnica digitale alternative al DTT. Tale parametro considera, pertanto, il consolidamento di soluzioni alternative alla fruizione delle trasmissioni televisive DTT, tenendo conto che, per quanto attiene ai formati IP/Web, si tratta di progressivo sviluppo naturale. La problematica è rilevante nella misura in cui l’affermazione di standard per la fruizione delle trasmissioni tv digitali è destinata a provocare una progressiva migrazione dell’utenza verso le nuove piattaforme. Quindi, il parametro N9 fa riferimento all’impatto che gli standard digitali avranno sul mercato e sui telespettatori, così modificando le abitudini d’ascolto dell’utenza di riferimento nella direzione delle trasmissioni effettuate con nuovi formati digitali, a discapito di quelli DTT. Pertanto, a differenza del contesto attuale, nel quale la fruizione del medium televisivo ha luogo sostanzialmente attraverso le trasmissioni in DTT, in un prossimo futuro la ricezione delle trasmissioni sarà frazionata in maniera più o meno rilevante sui vari formati digitali che affiancheranno la diffusione con tecnologia digitale terrestre. A mente del ragionamento che precede, il parametro N9 contribuisce a diminuire il punteggio attribuito all’identificatore LCN, nella misura in cui l’aumentare della fruizione delle nuove tecnologie digitali determina un deprezzamento del ruolo strategico ad oggi rivestito dai network provider che trasportano i contenuti cui gli LCN sono associati, per sottrazione di utenti. Infine, il parametro N10 esprime una valutazione in merito alla memorizzabilità da parte dell’utente di un identificatore LCN nel relativo arco di numerazione (es. 99, 111, 222, 666, ecc.). antenne%20UHF%20incapsulate - DTT, l’interesse per gli LCN cresce sul nazionale e si trasferisce anche sul mercato regionaleLa necessità di determinare il valore economico di un identificatore LCN ha suggerito di definire un peso monetario, da abbinare al punteggio derivante dalla valutazione qualitativa di cui al paragrafo precedente, tramite la definizione di un coefficiente correttivo dimensionale che consente di trasformare in valore economico (e quindi in €) il risultato, puramente numerico, della valutazione qualitativa medesima. La valorizzazione del coefficiente correttivo nasce dalla conoscenza del mercato derivante dall’esperienza, acquisita dalla struttura Consultmedia, nella pluriennale attività di coordinamento delle attività di negoziazione per la compravendita di impianti di radiodiffusione e/o di emittenti radiotelevisive.  In dettaglio: valorizzazione economica = ∑1n (N1*Qf + ……+N10*Qf) (dove: N è la valutazione qualitativa del parametro n-esimo; Qf è il coefficiente correttivo del singolo identificatore LCN). Il coefficiente Qf così definito permette di stimare il valore complessivo dell’identificatore LCN partendo dalla somma dei valori numerici attribuiti ad ogni singolo parametro N. Il coefficiente Qf è, in senso lato, assimilabile al “prezzo al mq” utilizzato come grandezza unitaria nelle compravendite immobiliari.  Tuttavia, contrariamente a tale ambito, dove il grandissimo numero di compravendite concluse annualmente, congiunto alla facile semplificazione della casistica, può portare ad una standardizzazione su base statistica delle tipologie di vendita per aree topo-socio-demografiche, nel caso di alienazione di identificatori LCN non è possibile una normalizzazione delle tipologie di vendita, atteso il relativamente basso numero di eventi per anno e la specificità dei medesimi.  In altre parole, ogni atto di compravendita, in questo settore, è un caso a sé, difficilmente assimilabile ad altri. Il coefficiente Qf esprime e compendia, pertanto, in un valore economico unitario una serie di informazioni che indicano lo stato di salute dell’i¬_esimo identificatore LCN oggetto di compravendita e nasce da una sorta di cartella clinica del bene, spesso dai contenuti comprensibilmente sensibili e riservati, che derivano da una preventiva attività d’indagine tecnica in ordine ai tratti caratteristici, con riferimento anche alle relative criticità diffusive. Queste informazioni possono riguardare, ad esempio, la presenza o la probabilità d’insorgenza di contenziosi amministrativi con la P.A. (S.C. per NL)

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