Il mercato finanziario premia l’operazione (non ufficializzata) per la veicolazione sul carrier DTT di Telecom Italia di 5 canali marchiati Sky: sul listino milanese ieri è spiccato il titolo di Telecom Italia Media, che ha segnato +4,03%, collocandosi a quota 1,393 euro.
Dopo il lancio di Cielo, canale televisivo free-to-air sulla piattaforma DTT, è stata confermata l’intenzione di Sky (ipotizzata da questo periodico oltre un anno fa) di presidiare con determinazione la tecnologia trasmissiva numerica terrestre per integrare le piattaforme pay satellitari (dove Murdoch è indiscusso leader) e IP (per la quale Sky ha siglato un accordo con Telecom Italia che entrerà a regime nel 2015 e che implicherà il lancio di un decoder unico basato sui tre vettori). Lo spazio sul DTT per trasmettere 5 marchi/palinsesti sarebbe stato prenotato da TIMB a un prezzo annuo di 20 milioni di euro, cioè 4 milioni di euro per canale, presumibilmente di ottima qualità, quindi pari a 4 MB/s (in linea quindi con il valore di mercato di 1 mln di euro a MB/s per il raggiungimento di 55 mln di abitanti, con costo contatto annuo di circa 0,018 euro per testa illuminata). Resta ovviamente da chiarire quali saranno gli identificatori LCN destinati all’operazione, anche se, posta la probabile decisione di offrire contenuti a pagamenti, la numerazione (che necessariamente si collocherebbe nell’arco dedicato) non sarebbe determinante come invece è per i programmi in chiaro. Nel merito, gli analisti di Kepler Cheuvreux ritengono che i tempi siano strettamente correlati all’esito della trattativa per l’assegnazione di diritti tv della serie A per le stagioni 2015-2018 (ieri si è riunita l’assemblea della Lega Serie A e a quanto pare Sky ha presentato le offerte più alte sia per il satellite e per le piattaforme DTT, oltre 750 milioni di euro) e alla necessità di Sky Italia di lanciare nuovi canali sulla piattaforma digitale terrestre, dove è attualmente presente solo con un canale in chiaro (Cielo, appunto). Non è del tutto chiaro se l’obiettivo della società che fa capo alla News Corp sia quello di integrare sul piano diffusivo la presenza satellitare (nel qual caso i programmi terrestri sarebbero probabilmente la riproposizione integrale dei 5 principali marchi/palinsesti presenti nel bouquet sat) o di proporre un’offerta pay specifica, presumibilmente sul fronte sportivo. "Tale accordo dovrebbe sostituire il contratto di LA7 e La7d con Cairo Communication che scadrà nel 2016 e potrebbe sostenere la domanda di frequenze digitali in Italia dopo la recente mancanza di interesse per l’assegnazione delle frequenze DTT dal Ministero italiano dello Sviluppo Economico (solo Cairo ha presentato un’offerta, ndr) e generare 6-7 milioni di euro di ricavi aggiuntivi", sostengono gli analisti di Kepler Cheuvreux che comunque sul titolo Telecom Italia Media mantengono un rating reduce e un prezzo obiettivo a 0,80 euro. Per gli esperti di Equita con questa mossa Sky vuole dimostrare la propria intenzione di valorizzare al massimo le potenzialità dell’eventuale acquisizione del costoso pacchetto B dei diritti del calcio. "La notizia per TI Media e l’Espresso, che dovrebbero chiudere entro il 30 giugno l’accordo per creare una joint venture con 5 multiplex nel digitale, sarebbe positiva in quanto aumenterebbero le probabilità di ingresso di un socio finanziario. Se Sky non dovesse ottenere il pacchetto B dei diritti del calcio ci pare meno probabile il lancio di un servizio pay sul digitale perché rischierebbe di danneggiare la sua offerta sul satellite", precisano gli analisti della sim. Sul piano tecnico della tecnologia DTT, va ricordato che lo scorso 10 aprile TI Media e L’Espresso (attuale carrier di Cielo) hanno finalmente approvato l’integrazione (originariamente annunciata a ottobre 2013) dei loro, rispettivamente, tre e due multiplex digitali in una newco in cui controllano il 70% e il 30%. Questa nuova società dovrebbe generare circa 100 milioni di euro di fatturato annuo, con un ebitda che gli analisti di Banca Akros stimano intorno a 35 milioni di euro, escluse le potenziali sinergie (ma il calcolo era stato fatto tenendo conto del contratto con Cairo Communications per la veicolazione di La 7 e La7D). TI Media si è riservata la possibilità di acquistare il diritto di utilizzo di una delle cinque frequenze controllate da questa nuova società. L’accordo dovrebbe essere concluso alla fine di questo mese e, una volta completata l’integrazione, inizierà il processo di vendita. "Il contratto con Sky aiuterà la newco a colmare la larghezza di banda disponibile e potenzialmente ad aumentare il valore della società che verrà dismessa", precisano gli analisti di banca Akros. I tre multiplex di TI Media attualmente ospitano 19 canali, il che implica un utilizzo del 94% dei 65Mbps disponibili; per contro, i due multiplex di L’Espresso hanno un’ampia capacità inutilizzata (la società originariamente ha previsto di aumentare il numero dei canali ospitati dagli 8 di quest’anno a 12 nel 2018). I conti 2013 di TI Media implicano che ciascun canale genera in media 3,8 milioni di euro di ricavi annui. Ma per gli analisti di Banca Akros ci potrebbero essere forti sconti concessi a start-up o a situazioni particolari, legati sia alla fuoriuscita di Cairo dal mux e dal prossimo avvio della tecnologia DVB-T2, che aumenterà sensibilmente la banda a disposizione e quindi la competizione tra network provider. "Crediamo che Sky abbia scelto canali di alta qualità, tra cui, eventualmente, quelli ad alta definizione in modo che 20MBps possano essere un obiettivo ragionevole a medio termine", precisano alla banca d’affari. Gli esperti di Banca Akros stimano che questo potrebbe implicare 15/20 milioni di euro a pieno regime di proventi annuali e 10 milioni di euro di contributo annuo a livello di margine operativo lordo. "La creazione di valore potenziale è fra 50 e 100 milioni, di cui il 70% attribuibile a TI Media. L’impatto sul nostro fair value della società è di oltre 0,3 euro per azione. Per cui il target price su TI Media sale da 1,35 a 1,55 euro e il rating da reduce ad accumulate", concludono a Banca Akros. (M.L. per NL)