La 7, da scavatrice di buchi nei bilancio di Telecom Italia a gallina dalle uova d’oro. Merito della cura drastica di Urbano Cairo, spregiudicato tagliatore di costi senza pietà, ma anche imprenditore dotato di innegabile fiuto per le tendenze di mercato, che dopo aver rilevato, a seguito di un lunga trattativa, il 4 marzo 2013 i due fornitori di contenuti DTT La 7 e La 7d, li ha rivoltati come calzini riportandoli in bonis.
Così, negli anni passati, mentre i competitor non si accorgevano dell’arrivo della pay tv IP di Netflix che avrebbe cambiato radicalmente il modello di fruizione di fiction e film in tutto il mondo, Cairo puntava dritto sui settori che difficilmente avrebbero subito (e subiranno) la competizione degli OTT IP Tv: l’infotainment, l’approfondimento informativo ed il live. Così ora gode di un importante vantaggio rispetto ai concorrenti che stanno, con enorme ritardo, correndo ai ripari adottando la medesima strategia.
Cairo Communication ha reso noti i dati preliminari consolidati del gruppo relativi al 2018 che attestano ricavi lordi a 1,32 miliardi di euro
In particolare, la raccolta lorda dei fornitori di servizi di media audiovisivi nel 2018 La 7 e La 7d è stata di 149,2 milioni di euro, con conseguente aumento dell’8,3% rispetto al 2017.
Il FSMA La 7 ha segnato un incredibile incremento degli ascolti portando a casa un +28,1% sul totale giorno e un +36% in prime time rispetto al 2017.
Risultati che sono stati confermati nel primo bimestre 2019, con aumenti del 15% sul totale giorno e del 12% in prime time, facendo diventare il canale la quinta rete nazionale in questa fascia oraria con circa il 5% di share secondo i dati Auditel.
Nel 2018, i settori FSMA de La 7 ed operatore di rete DTT di Cairo Network hanno complessivamente conseguito un margine operativo lordo (EBITDA) di Euro 10,3 milioni, contro i 7,6 milioni del 2017. (E.G. per NL)