I termini per impugnare la delibera 353/13/CONS sull’LCN non sono ancora scaduti (60 giorni dalla pubblicazione della delibera sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 16 aprile scorso) ma sono già tanti i ricorsi presentati innanzi al TAR del Lazio dalle emittenti televisive locali per chiederne l’annullamento.
Lo ricorda la Federazione Nazionale Televisioni (FRT), secondo la quale "E‘ probabile che questa volta i soggetti che ricorrerrano siano, a testimonianza dell’alto livello di insoddisfazione, più numerosi rispetto alla precedente delibera annullata dal Consiglio di Stato. Purtroppo ancora una volta il compito di mettere ordine al sistema televisivo è demandato alla giustizia amministrativa. Questa volta prima ancora che vengano ri-assegnati i numeri". Il nuovo piano di numerazione automatica dei canali (LCN) approvato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con la citata Delibera non ha infatti risolto le problematiche evidenziate ma, spiega la federazione, "ha addirittura aperto nuovi fronti di conflitto, soprattutto tra le tv locali che si ritrovano ancora più penalizzate soprattutto per due motivi: il primo perchè perdono ben 50 posizioni nei primi due archi di numerazione; il secondo perchè dovranno ripercorrere un complicatissimo (e costoso) iter burocratico per l’assegnazione delle numerazioni, con il rischio per molte emittenti di vedersi attribuire una posizione diversa da quella finora utilizzata". "Sul primo punto – continua l’ente esponenziale – c’è poco da dire. Lo spostamento nelle posizioni più arretrate del piano rende le emittenti locali meno visibili e quindi meno appetibili come mezzi di veicolo della pubblicità, con conseguenze economiche facilmente intuibili. Sul secondo punto va detto che la procedura per l’attribuzione dell’LCN non sarà una passeggiata di salute, nè sarà breve. Infatti tra i criteri di valutazione introdotti dalla nuova delibera vi sono gli ascolti Auditel che, come si sa, non rileva tutte le emittenti locali. Avviare un nuovo periodo di rilevazione, per dare modo a tutti i soggetti di poter concorrere al bando di gara che il Ministero dello sviluppo economico dovrà emanare, non sarà tecnicamente facile. Ci vorranno mesi". "Si potrà obiettare che il fattore tempo è un non-problema in quanto nel frattempo gli operatori continueranno a trasmettere con gli attuali LCN. Ma in verità il vero problema è l’incertezza, l’instabilità e la mancanza di regole certe. In questo contesto gli inserzionisti si guardano bene dal fare investimenti pubblicitari", aggiunge la FRT, osservando tuttavia che "nell’attesa che il sistemi si assesti le emittenti muoiono". "Purtroppo allo stato attuale, le emittenti locali si trovano in una trappola, un vero e proprio cul de sac dal quale non si vede via d’uscita. E’ sempre lo stesso clichè, prima si gioca la partita e poi si corre ai ripari", conclude il sindacato. (E.G. per NL)