Con decreto monocratico n. 600/2012 in data 10 febbraio u.s., il Presidente della III Sezione del Consiglio di Stato ha sospeso l’esecutività della sentenza n. 873/2012 del Tar Lazio, sez, III-ter, con la quale era stata annullata la delibera 366/10/CONS dell’Agcom recante il piano di numerazione dell’ordinamento automatico dei canali (cosiddetto Lcn) della tv digitale terrestre, a seguito di ricorso di Sky Italia.
Nel provvedimento, reso inaudita altera parte (cioè senza il contraddittorio di tutti i soggetti coinvolti) nell’ambito del giudizio di appello proposto dall’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e dal Ministero dello Sviluppo economico avverso la suddetta sentenza del Tar Lazio, si afferma che “appaiono sussistere i presupposti della gravità e dell’urgenza — e che — nella comparazione degli interessi coinvolti dalla presente controversia, sia allo stato prevalente quello di rilievo pubblico inerente alla regolazione dell’accesso e dell’utilizzo dei canali della trasmissione televisiva digitale”. La discussione collegiale sull’istanza di sospensiva è fissata per il prossimo 2 marzo. In tale sede, l’associazione AERANTI-CORALLO, che era già costituita in giudizio, per sostenere le ragioni delle tv locali, nella fase di primo grado, fa sapere che "insisterà per la conferma del provvedimento di sospensiva". Sulla problematica della delibera 366/10/CONS sono pendenti avanti il Consiglio di Stato altri giudizi di appello avverso due sentenze pronunciate lo scorso anno dal Tar Lazio. Anche l’esecutività di tali sentenze è stata sospesa dal Consiglio di Stato ed ora è attesa la decisione di merito. Sul tema, Marco Rossignoli, coordinatore di AERANTI-CORALLO, ha espresso soddisfazione "per il provvedimento cautelare del Presidente della III Sezione del Consiglio di Stato in data 10 febbraio, con il quale è stata sospesa la citata sentenza del Tar Lazio". "La preoccupazione degli editori televisivi locali – ha proseguito Rossignoli – è, infatti, quella di conservare le attuali numerazioni, che valorizzano il comparto, e di evitare l’apertura di una fase molto lunga di mancanza di regolamentazione in materia con la conseguente riproposizione del caos nella individuazione dei programmi che ha caratterizzato le trasmissioni digitali in Lazio, Campania e Piemonte occidentale nel periodo compreso tra gli ultimi mesi del 2009 e la fine del 2010. La stabilità del sistema Lcn – ha concluso Rossignoli – è fondamentale anche nell’interesse dell’utenza.”