Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni presieduto da Corrado Calabrò ha formalizzato oggi la decisione assunta nella riunione dell’8 luglio sul piano di numerazione automatica dei canali (LCN) della televisione digitale terrestre.
Il piano, che ha valenza su tutto il territorio nazionale, e comporta l’individuazione di un range di numerazione per categoria di programmi (canali generalisti nazionali, canali locali, canali a diffusione nazionale suddivisi per generi di programmazione) ha assegnato: ai canali generalisti nazionali i numeri da 1 a 9 e a partire dal numero 20 del primo arco di numerazione; alle emittenti locali i numeri da 10 a 19 e da 71 alla fine del primo arco di numerazione; alle emittenti locali sono stati inoltre assegnati i medesimi blocchi attribuiti con riferimento al primo arco di numerazione anche per il secondo e terzo arco di numerazione, nonché tutto il settimo arco di numerazione (700-800); ai canali digitali terrestri a diffusione nazionale in chiaro sono attribuiti i numeri fino a 70 del primo arco di numerazione, suddivisi nei seguenti generi di programmazione: semigeneralisti, bambini e ragazzi, informazione, cultura, sport, musica, televendite; ai servizi di media audiovisivi a pagamento sono riservati il quarto e quinto arco di numerazione. Nel definire il piano di numerazione automatica, l’Agcom "si è attenuta doverosamente ai criteri stabiliti dalla legge (“Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici”, Dlgs 44/2010) che prevedono: a) garanzia della semplicità d’uso del sistema di ordinamento automatico dei canali; b) rispetto delle abitudini e preferenze degli utenti, con particolare riferimento ai canali generalisti nazionali e alle emittenti locali; c) suddivisione delle numerazioni dei canali a diffusione nazionale sulla base del criterio della programmazione prevalente, in relazione ai seguenti generi di programmazione: semigeneralisti, bambini e ragazzi, informazione, cultura, sport, musica, televendite; d) individuazione di numerazioni specifiche per i servizi di media audiovisivi a pagamento", fa sapere l’ente in un comnunicato diffuso oggi. La soluzione adottata in materia di LCN è il frutto della consultazione pubblica indetta dall’Autorità lo scorso aprile. Al fine di verificare attitudini e preferenze del pubblico è stato inoltre effettuato un sondaggio condotto da una società specializzata, che ha evidenziato, nella sintonizzazione dei canali del sistema digitale, la prevalenza nelle prime posizioni del telecomando (numeri da 1 a 9) delle emittenti televisive nazionali ex analogiche. Ciò, secondo Agcom, "conferma la correttezza dell’ipotesi posta in consultazione, in merito alla quale si sono dichiarate favorevoli le principali associazioni delle emittenti". Dal sondaggio è emerso che oltre il 70% degli utenti ha un decoder o un televisore integrato e che una percentuale significativa (57%) ha ordinato i programmi secondo le proprie preferenze. L’Autorità ha quindi voluto innanzitutto ribadire la libertà per l’utente di riorganizzare la lista canali secondo le preferenze individuali. Inoltre ha stabilito che le posizioni 0, 100, 200, 300, 400, 500, 600, 700, 800, 900 sono riservate ai servizi di interesse generale come le guide ai programmi, i canali mosaico e tutti gli aiuti alla navigazione e alla libera scelta dei programmi. In quest’ottica, l’Agcom ha confermato l’introduzione, per i decoder digitali terrestri, di una modalità di navigazione aggiuntiva rispetto all’ordinamento automatico, che consentirà di visualizzare la lista di tutti i canali disponibili.