"Il Comitato Radio Tv Locali prende atto con stupore della decisione del Consiglio di Stato di sospendere con decreto (quindi con una misura cautelare straordinaria che non prevede il contraddittorio) la sentenza del TAR Lazio che aveva annullato la Delibera 366/10/CONS dell’Agcom recante il piano per la numerazione automatica dei programmi sul digitale terrestre".
Lo comunica in una nota l’ente esponenziale che, col proprio ricorso, aveva introdotto il giudizio i cui esiti in questi giorni hanno tenuto con fiato sospeso tutti gli editori televisi italiani. “Spiace rilevare che l’Autorità di garanzia agisca per iniziativa unilaterale su una questione vitale per il comparto televisivo anziché confrontarsi con animo sereno e nei tempi giusti con le legittime aspettative di chi ogni giorno rischia in proprio in una situazione estremamente difficile, per continuare a rendere con lealtà e passione un servizio di interesse pubblico com’è l’attività radiotelevisiva”, ha commentato Domenico Siciliano, legale del CRTL che ha patrocinato l’ente nel giudizio di primo grado e che lo rappresenterà in quello avanti ai giudici d’appello. “Una decisione gravissima, che getta nello sconforto centinaia di emittenti locali che avevano sperato nel ripristino di una procedura democratica per l’assegnazione dei numeri del telecomando”, ha criticato invece il presidente del CRTL Giacomo Bucchi. “Non stupisce invece l’arroganza di taluni sindacati di categoria che esprimono "soddisfazione" per un provvedimento che, a beneficio di pochi, ha condannato centinaia di emittenti. Del resto basta guardare la composizione dei direttivi di questi sindacati per accorgersi che le emittenti che li esprimono sono tra le prime delle graduatorie Corecom, graduatorie però bocciate dal TAR Lazio e prima ancora dall’autorità Antitrust, perché non adatte a indicare abitudini e preferenze degli utenti. Le graduatorie Corecom sono basate sui dipendenti e sul fatturato. L’Agcom e questi fantomatici sindacati vogliono farci credere che chi fa più televendite e produce più fatturato riscuote più preferenze dall’utenza? La verità è che le graduatorie Corecom, da quando sono nate, hanno mortificato l’emittenza locale, con contributi di Stato elargiti per lo più ad alcuni “miracolati”, l’uso di queste graduatorie serve solo a privilegiare alcuni contro gli interessi della maggioranza delle emittenti”, ha sottolineato il presidente del CRTL. "Ora al CRTL non rimane che confidare che nella camera di consiglio del 30 agosto 2011 il Consiglio di Stato possa esaminare con la ponderatezza necessaria le ragioni dell’universo delle tv locali, fin qui sacrificate a vantaggio di pochi operatori nazionali e delle emittenti “superlocali” che, grazie alle graduatorie dei Corecom, sono state prima ingrassate dai contributi di Stato e poi dalla delibera annullata e oggi riesumata, che li ha posti ai primi posti del telecomando senza merito (altrimenti, perché prima di oggi non avevano guadagnato sul campo degli ascolti gli stessi posti?)", conclude la nota del Comitato Radio Tv Locali. (A.M. per NL)