Tutto come previsto: il piano di attribuzione della numerazione automatica dei canali del digitale terrestre va bene così com’è. O almeno vanno bene le attribuzioni ai player nazionali dei numeri inferiori al 10, anche se la posizione di DeeJay Tv (appena acquistata per 17 mln di euro dal gruppo Discovery) su LCN 9 è controversa, attesa la sua impostazione editoriale che, "a marzo 2010 non aveva caratteristiche prevalentemente generaliste" (al contrario di MTV LCN 8, che "aveva caratteristiche sostanzialmente generaliste").
La professoressa Marina Ruggieri del Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università Tor Vergata di Roma, nominata Commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato n. 4660/2012 ha presentato ai supremi giudici amministrativi la sua relazione conclusiva datata 27/04/2015. Il provvedimento non è favorevole alla ricorrente Telenorba (che lamentava la mancata attribuzione di numerazioni dei numeri 7, 8 o 9 che invece – a suo dire – erano quelli tipici della sua collocazione sui telecomandi analogici, atteso che dalle ricognizioni effettuate attraverso la retroindagine dell’Istituto demoscopico Piepoli condotta nel 2013 sul passato emergerebbe che la maggior parte dei telespettatori (22%, del campione intervistato, cui va aggiunto il 35% che nemmeno ricordava dove sintonizzava la prima tv locale per ordine di importanza…) già memorizzava le tv locali su numerazione uguale o maggiore del numero 10, preferendo assegnare i numeri inferiori alla decina ai canali nazionali. Nel dettaglio delle numerazioni 7, 8 e 9, secondo l’indagine Piepoli, solo il 10% collocava una tv locale sul canale 7, mentre il 9% la collocava sul n. 8 e il 6% sul 9, sicché, ha concluso la prof. Ruggieri, "il posizionamento della prima emittente locale era su un canale tra il 7 e il 9 per non meno del 25% degli italiani". I limiti dell’indagine in retrospettiva erano comunque evidenti (la stessa Ruggieri rconosce che "sono ormai molti gli utenti che non conservano più il ricordo di quanto accadeva in ambiente analogico" ed è evidente "la tendenza del campioe a fornire risposte coerenti con l’ordinamento automatico imposto nel 2010 piuttosto che con preferenze formate attraverso scelte autonome") e non deve stupire che "gli italiani che ricordano il posizionamento delle emittenti locali prima del passaggio al digitale terrestre sono il 65%", "la maggioranza degli italiani che ricordano il posizionamento delle emittenti locali (…) ha sintonizzato la prima emittente locale su un canale tra 1 e 8 (si tratta del 36% dei casi, pari al 55,39% del totale)" e "reciprocamente, ricorda di aver sintonizzato la prima emittente locale su un canale da 9 in poi solo il 28% del campione (…) pari al 43,07% del totale". Dai risultati del sondaggio emergerebbe quindi "che la sintonizzazione delle emittenti locali è minoritaria dal numero 1 al numero 8 e è maggioritaria dal numero 9 al numero 19". Quanto al richiesto accertamento se il numero delle emittenti nazionali analogiche (quindi prima dello switch-off) fosse pari a 9, il commissario ha confermato la circostanza (e quindi indirettamente l’anomalia che ha condotto all’assegnazione a 10 nazionali, recuperando il numero 20 – teoricamente appartenente al blocco dei nativi digitali nazionali – per Retecapri). Il testo del provvedimento commissariale, che quasi certamente sarà impugnato (il punto critico dell’intera architettura è, manco a dirlo, l’attribuzione del LCN 9 alla non generalista Dee Jay Tv, portata in evidenza proprio dal commissario ad acta), è downloadabile qui in pdf. (M.L. per NL)