Si allunga la definizione della diatriba per la numerazione sul telecomando dei programmi DTT: il Consiglio di Stato ha posticipato al 20 maggio il termine per la consegna dell’elaborato da parte del commissario ad acta Marina Ruggieri, nominata per far chiarezza dopo i ricorsi di Telenorba contro la delibera Agcom n. 366 del 2010.
A quali emittenti spetteranno gli ambiti canali 8 e 9 del digitale terrestre? A quelle locali o a Mtv e Deejay TV? Queste domande restano per ora senza una risposta certa e definitiva. L’ultima sentenza del Consiglio di Stato, emessa lo scorso 8 settembre, avrebbe dovuto mettere la parola fine alla battaglia per la numerazione automatica sul DTT che da anni ormai vede contrapposte l’Agcom, il Ministero dello Sviluppo Economico e l’emittente locale pugliese Telenorba (ma, più in generale, l’intero sistema televisivo locale). La mancata decisione dei giudici in quella data, invece, ha offerto l’assist a una nuova battaglia legale tra i contendenti. Telenorba, come ricorderanno i nostri lettori, aveva presentato ricorso in merito all’ordinamento automatico dei canali nei primi nove numeri del telecomando, rivendicando gli LCN 8 e 9, che, secondo la sua tesi, dovrebbero essere appannaggio delle tv locali. Nel suo ricorso inoltre l’emittente pugliese sosteneva che le tv locali in Puglia, in epoca predigitale terrestre (ovvero precedentemente allo switch off avvenuto nel 2012), venissero sintonizzate sui tasti 7 e 8 e in molti casi anche sul tasto 2, alle spalle di Rai 1 mentre, con il nuovo piano LCN, Telenorba è scivolata al tasto 10. Un danno non indifferente, ha continuato a sostenere l’emittente; anche perché in posizione 8 e 9 ci sono tv – Mtv e Deejay Tv – che non sono generaliste, né storiche (intese come ex analogiche). Per cercare di districare l’intricata matassa, il Cds, nel dicembre 2013, aveva ritenuto opportuno procedere per la nomina di un commissario ad acta – Marina Ruggieri appunto, docente ordinario di Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Tor Vergata -, in sostituzione dell’Agcom. Il Consiglio nei mesi scorsi, come aveva riportato questo periodico, aveva reso noto che la Ruggieri si sarebbe dovuta impegnare e pronunciare “ora per allora” (cioè con un Piano LCN che è quello che l’Agcom avrebbe dovuto emanare sin dal 2010, nel quale si sarebbe dovuto tener conto contemporaneamente: di quelle che erano le preferenze e le abitudini dei telespettatori, circa il posizionamento delle emittenti televisive sui telecomandi nel sistema analogico; del carattere obbligatoriamente generalista delle reti nazionali nel sistema analogico, per poter avere diritto alle numerazioni dall’1 al 9; del carattere non generalista delle emittenti MTV e Deejay Television nel sistema analogico). L’incarico si sarebbe dovuto concludere in data odierna, ma nei giorni scorsi i giudici hanno accolto la richiesta della Ruggieri di posticipare il termine di scadenza del mandato, in quanto impegnata in impegni accademici all’estero. Una storia che pare infinita. Il prorogare il termine dell’incarico del commissario di altri quattro mesi getta ulteriore scompiglio nella querelle che ormai continua da anni: resta comunque il fatto che, come riporta un articolo apparso su ItaliaOggi martedì 13 gennaio, se anche il commissario ritenesse che l’LCN 9 spettasse a Telenorba (ovvero alla prima emittente locale in ciascuna regione), questo non cambierebbe la situazione attuale, sempre nelle mani dell’Agcom, ma varrebbe nel caso di eventuali future richieste di risarcimento. (V.R. per NL)