Come amministratore sarebbe ideale per ripianare i conti pubblici. Come editore la sua intrasingenza nella gestione dei cordoni delle borse de La7 è stata però vista come un limite allo sviluppo della rete.
Ma secondo lui i fatti gli darebbero ragione. "Quando abbiamo rilevato la tv La7 da Telecom, nell’aprile 2013, perdeva 100 milioni di euro l’anno", ha spiegato Cairo in un’intervista raccolta dal giornalista Mario Sechi a Linkontro, appuntamento annuale promosso da Nielsen con la business community dei consumi. "Senza nessun taglio lineare, tenendo i migliori come la Gruber, Crozza, Santoro e anzi prendendo Floris, senza toccare nessuno dei 450 dipendenti, di cui 100 giornalisti, che non sono pochi, abbiamo tagliato 100 milioni di costi e oggi La7 e’ esattamente in pareggio", ha continuato Cairo. Dopo un lungo excursus sulla carriera cominciata al fianco di Silvio Berlusconi e poi proseguita autonomamente con successo fino a creare un piccolo impero editoriale, Cairo non si e’ lasciato intimidire dal suo intervistatore che, in un affondo finale, gli ha chiesto: "Si comprerebbe una rete della Rai?" e l’editore ha risposto prontamente: "perche’ no?". (E.G. per NL)