In Toscana i lavori di spegnimento della tv analogica con contestuale accensione dei segnali digitali avranno inizio il 3 novembre. Per far fronte ai problemi sociali ed economici che potrebbero realisticamente sorgere nella transizione digitale, la Regione Toscana ha proposto uno stanziamento economico per le emittenti e gli enti locali.
La proposta prevede la concessione di contributi a fondo perduto a sostegno degli operatori di rete locali con precisi requisiti di qualità per le spese di investimento diretti all’innovazione tecnologica degli impianti e delle apparecchiature. La norma prevede inoltre contributi agli enti locali per l’adeguamento degli impianti di proprietà per la ripetizione dei segnali nelle zone a rischio oscuramento (generalmente valli ed aree demograficamente disagiate). Il presidente della Regione Enrico Rossi, presentando i contenuti della proposta di legge, ha dichiarato: «Siamo preoccupati per questo passaggio perchè l’esperienza delle Regioni che già sono passate al digitale terrestre dimostra un ridimensionamento, negli ascolti e nella programmazione, dell’emittenza locale, penalizzata anche da difficoltà di adeguamento tecnologico e dal numero già assegnato sul telecomando. Inoltre sappiamo che ci saranno difficoltà di ricezione del segnale per molte zone della nostra regione, ad esempio quelle montane e che ad esserne colpite saranno fasce deboli della popolazione. Per questo abbiamo deciso di intervenire a sostegno dell’emittenza locale toscana, che rappresenta un patrimonio del pluralismo, e per aiutare, nella misura in cui ci sarà possibile, gli enti locali e i cittadini in questo delicato passaggio. Se non troviamo una soluzione dovremo aspettarci per molte famiglie toscane un Natale senza televisione. Purtroppo la conformazione morfologica della Toscana non si sposa con il sistema digitale poiché il segnale dove trova un ostacolo si interrompe. Chiederò un incontro al ministro Romani e invito a mobilitarsi tutti i parlamentari e le forze politiche toscane perchè facciano sentire la loro voce. Il passaggio va fatto ma tutelando le emittenti e i cittadini. Rischiamo una forte diminuzione dell’informazione legata al territorio, che ritengo molto importante, e una notevole perdita di posti di lavoro. Il passaggio va fatto ma va anche fatto bene, senza penalizzazioni». Rossi ha inoltre inviato tre lettere al ministro per lo Sviluppo economico, all’Agcom e alla Rai, per comunicare le forti preoccupazioni che suscita lo switch-off. Al ministro Romani il presidente della Regione ha espresso viva preoccupazione per le conseguenze che l’operazione potrà avere a livello regionale in termini economici, occupazionali e sugli assetti generali del sistema informativo locale e ha chiesto quindi il rinvio del passaggio al primo semestre 2012. Il messaggio inviato all’Autorità di garanzia per le comunicazioni ha come obiettivo quello di stimolare la partecipazione della Regione al procedimento di pianificazione delle frequenze. Infine, con la missiva spedita al presidente di Rai Way è stato chiesto il massimo impegno e la più fattiva collaborazione per assicurare a tutti i toscani la copertura del segnale Rai e spingere in direzione di sinergie con gli operatori locali sugli impianti di ripetizione del segnale digitale. (R.R. per NL)