La nascita di un nuovo superplayer della tv digitale terrestre frutto di una joint venture tra Telecom Italia Media e L’Espresso è più complicata del previsto.
Eppure, meno di un mese fa sembrava tutto fatto, con l’annuncio/benedizione dell’allora viceministro allo Sviluppo economico Antonio Catricalà. Invece il conferimento in una newco di 3 mux di TIMB (società controllata da Telecom Italia Media, a sua volta sotto il cappello di Telecom Italia) e di 2 bouquet DTT di Rete A (gruppo L’Espresso) è entrato in stallo. Anzi, pare che Telecom Italia Media abbia ritrattato il conferimento dell’intero pacchetto frequenziale, prospettando di tenere per sé una delle frequenze (segnatamente il bouquet TIMB2, ch 60 UHF in migrazione su 55), pur dandola in gestione al nuovo soggetto giuridico che avrebbe dovuto essere partecipato al 70% dal player telefonico italiano (ma se il conferimento di quest’ultimo fosse relativo solo a 2 frequenze le quote potrebbero livellarsi). Allo stato le due società starebbero ancora lavorando all’intesa, il cui valore era stimato in 100 mln di euro per ogni mux e un annuncio potrebbe arrivare martedì prossimo in occasione della presentazione dei conti di Ti Media. (E.G. per NL)