I risultati di ascolto del telegiornale di Mentana costituiscono notizie senza dubbie consolatorie ed incoraggianti per La 7, che sta affrontando, forse più di altri operatori di rete, le difficoltà sorte con lo switch-off dello scorso 26 novembre.
I problemi di ricezione incontrati da molti telespettatori del Piemonte orientale e della Lombardia che, con la transizione definitiva al nuovo sistema digitale, non riescono più a sintonizzarsi su La7, non hanno infatti impedito al tg delle 20.00 di raggiungere, lo scorso giovedì, l’8,37% di share media con 2 milioni di telespettatori (2.063.911), 3,4 milioni di contatti (3.402.129) e un picco del 9,36% di share con oltre 2,3 milioni di telespettatori (2.392.868 alle 20:24). La progressiva crescita del prodotto realizzato da Mentana rappresenta uno dei pochi segni di continuità rispetto al periodo precedente allo switch-off. Oggi, in ambiente digitale, i fornitori di servizi di media audiovisivi stanno cercando infatti di barcamenarsi per reagire ad attribuzioni LCN assurde – anche in quanto incompatibili tra loro – o mancanti del tutto, mentre gli operatori di rete si trovano alle prese con l’impossibilità di raggiungere zone prima servite dai propri segnali, con nuovi problemi interferenziali o di riduzione di copertura (derivanti dalle molte erronee assegnazioni dei diritti d’uso delle frequenze). Uno scenario che non risparmia neanche la tv pubblica. E’di ieri la notizia dell’interrogazione parlamentare presentata al Ministro dello Sviluppo economico Romani dal vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Merlo, a seguito del peggioramento della ricezione dei segnali della Rai in tutta la provincia di Torino. Gli utenti, per continuare a vedere anche prodotti di qualità, come il tg di Mentana, si vedono perciò costretti a chiamare antennisti (i più fortunati in questa vicenda), spesso impegnati ad eliminare filtri dalle antenne, utili in ambiente analogico. (D.A. per NL)
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