L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nel Consiglio del 23 settembre, ha approvato il provvedimento di modifica del Piano di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre nelle aree locali.
Il provvedimento dell’Autorità rappresenta la prima fase di attuazione della legge n. 9 del 2014 nella misura in cui individua le frequenze assegnate ad operatori italiani che devono essere escluse dalla pianificazione, in quanto riconosciute e utilizzate dai Paesi confinanti e oggetto di accertate interferenze verso gli operatori esteri. "Si tratta – spiega l’ente di garanzia in una nota – di un primo passo di un percorso intrapreso in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico (MISE) per il riordino complessivo delle frequenze dello spettro radioelettrico assegnate alla televisione digitale terrestre. L’azione congiunta di Ministero e Autorità, nel rispetto dell’autonomia e della ripartizione delle rispettive competenze, mira a conseguire tre obiettivi fondamentali: – un uso corretto delle risorse frequenziali, nel rispetto delle norme internazionali e degli accordi di coordinamento con gli Stati confinanti; – un uso efficiente delle risorse pubbliche, tecniche (frequenze, numeri) ed economiche (contributi), riservate alla televisione digitale terrestre e la coerenza con le condizioni effettive del mercato e nel generale interesse di cittadini e consumatori; – la tutela della produzione e distribuzione di contenuti televisivi locali. Nel raggiungere questi obiettivi, l’Agcom ha ricercato le misure più idonee e tecnicamente adeguate, in modo da rispettare i business plan delle emittenti e generare i minori sacrifici possibili, nel pieno rispetto del principio di proporzionalità. Il conseguimento degli obiettivi indicati richiede un nuovo quadro regolamentare e normativo e un calendario di attuazione compatibile con gli impegni assunti dall’Italia nei tavoli di confronto internazionale (Commissione Europea, ITU, Paesi confinanti)". Alla decisione dell’Autorità sarà affiancato nei prossimi mesi il quadro normativo e regolamentare "che completerà il percorso necessario alla piena attuazione della legge n. 9 del 2014, in linea con il pieno conseguimento degli obiettivi condivisi". In realtà fortissime preoccupazioni sono manifestate sull’argomento dagli operatori di rete nazionali e soprattutto locali, che temono che il provvedimento varato dall’Agcom introduca misure eccessivamente restrittive per l’operatività. E ciò anche in considerazione del fatto che le forme d’indennizzo previste per soggetti che rinunceranno a riattribuzione frequenziali sono del tutto insufficienti a coprire gli investimenti effettuati per la migrazione in tecnica digitale di impianti operanti su frequenze regolarmente assegnate dal Ministero dello Sviluppo Economico nella consapevolezza della loro incompatibilità col quadro radioelettrico di confine. (E.G. per NL)