Secondo quanto rende noto il Comitato Radio Tv Locali (CRTL), sarebbero in corso di esecuzione, col supporto della Polizia delle Comunicazioni, i provvedimenti di disattivazione degli impianti non dismessi nei termini temporali indicati (dal Masterplan delle transizioni del Ministero dello Sviluppo Economico) degli operatori di rete assegnatari di nuove risorse frequenziali oppure non destinatari di nuovi diritti d’uso DTT nelle aree interessate dal nuovo switch-off.
Secondo il CRTL, tali "azioni di polizia" sarebbero il risultato di una legge approvata dal Governo Berlusconi "che ha voluto l’esproprio delle frequenze di molte TV Locali" vendute all’asta a quelle compagnie di telefonia mobile che sono "guarda caso, primi investitori pubblicitari delle reti Mediaset". “Avrebbero potuto accontentare tutti, comprese le compagnie telefoniche, senza arrivare a questi estremi – denuncia il portatore di interessi diffusi – Ma il governo Berlusconi ha pensato addirittura di riservare delle altre frequenze da regalare a emittenti nazionali tra cui Mediaset. Fortunatamente il cosiddetto “beauty contest” è stato bloccato dal governo Monti, anche se ora vuole mettere pure queste frequenze all’asta. Queste frequenze erano esercite dalle emittenti locali e devono essere restituite alle stesse. I danni che lo Stato pagherà da questi espropri, saranno superiori all’incassato. La politica dell’arraffare in uno Stato democratico forse paga chi l’ha promossa, ma prima o poi le TV Locali otterranno meritata giustizia", conclude il CRTL. (E.G. per NL)