In ottemperanza alla normativa vigente, il Ministero dello Sviluppo Economico sta trasmettendo agli operatori di rete in ambito nazionale e locale i provvedimenti definitivi di assegnazione delle frequenze, in sostituzione dei titoli provvisori rilasciati dal 2008 al 2012.
La Legge n. 220/2010 (c.d. Legge di stabilità 2011) all’art. 1, comma 10, ha previsto appunto che “Prima della data stabilita per la definitiva cessazione delle trasmissioni televisive in tecnica analogica (…) il Ministero dello sviluppo economico provvede alla definitiva assegnazione dei diritti d’uso del radiospettro, anche mediante la trasformazione del rilascio provvisorio in assegnazione definitiva dei diritti d’uso, e rilascia i relativi titoli abilitativi (…)”. Il successivo D.L. n. 34/2011, convertito nella L. n. 75/2011, aveva fissato al 30 giugno 2012 la data entro cui provvedere all’attribuzione dei diritti di uso in questione, nel rispetto dei criteri e delle modalità disciplinati dall’art. 1, commi da 8 a 12, della citata Legge n. 220/2010. Come specificato nella nota pubblicata sul sito ministeriale, alle emittenti nazionali sono state rilasciate complessivamente 19 frequenze, di cui 16 in DVBT (4 a Rai, 4 a Mediaset, 3 a Telecom Italia Media e 5 ad altri soggetti) e 3 in DVBH, alle quali si aggiungeranno 6 frequenze, da attribuirsi secondo la gara a offerta economica recentemente prevista dall’esecutivo con Decreto Legge n. 16/2012, convertito nella Legge n. 44/2012. I diritti d’uso rilasciati avranno durata ventennale e sugli stessi – si legge – potranno essere apposte “limitazioni, condizioni e obblighi”, sulla base di “disposizioni comunitarie che dovessero essere emanate in materia, a deliberazioni adottate dall’Autorità nonché ad atti e provvedimenti emanati dal Mise. Per tale ragione, nello stesso provvedimento è previsto che il diritto d’uso possa esercitarsi su frequenze diverse da quelle assegnate, che consentano un’eguale capacità trasmissiva”. Il rilascio dei diritti d’uso – precisa il ministero – è in linea con le disposizioni del citato D.L. n. 16/2012, secondo cui l’Agcom ed il MSE devono adottare “(…) ogni azione utile a garantire la concorrenza, l’uso efficiente e la valorizzazione economica dello spettro radio, in conformità alla politica di gestione stabilita dall’Unione europea e agli obiettivi dell’agenda digitale comunitaria e nazionale, anche attraverso la promozione degli studi e delle sperimentazioni di cui alla risoluzione 6/8Wrc 2012 e il puntuale adeguamento alle possibilità consentite dalla disciplina internazionale dello spettro radio, nonché a favorire la diffusione degli standard televisivi MPEG-4 e DVB-T2”. (D.A. per NL)