Il Tribunale di Napoli respinge la proposta di concordato preventivo di Tbs; sul mercato gli asset del gruppo, fra i quali l’appetibile lcn 20.
Alla fine dello scorso gennaio la TBS (Television Broadcasting System), società cui fanno riferimento gli asset di Retecapri – quale fornitore di servizi di media audiovisivi (content provider con autorizzazioni con associati LCN nazionali) ed operatore di rete (diritti d’uso DTT in ambito nazionale) – si vedeva respinta la proposta di concordato preventivo, giudicata inammissibile dal Tribunale di Napoli. Come già evidenziato su questo periodico, la situazione del network è stata resa drastica da uno share molto basso (0,04%), ma soprattutto da un passivo che ha superato la quota dei 20 mln; il piano per uscire dal pantano dei debiti presentato fra ottobre e novembre scorsi ha, probabilmente, sopravvalutato il prezzo di vendita praticabile per i suoi asset come, a titolo di esempio, 10 mln il logical channel number 20 (probabilmente a causa di un’inadeguata prospettazione agli organismi giurisdizionali, atteso che detto valore è in realtà addirittura inferiore agli standard di mercato). Adesso, data la decisione del Tribunale, Tbs è stata iscritta a procedura di scioglimento e liquidazione che sarà seguita dal commissario Domenico Di Presa. Arrivano quindi sul mercato i logical channel number del gruppo e sull’appetibile numero 20, come già segnalato nei mesi precedenti, avrebbe già messo gli occhi Mediaset. Sugli altri lcn (45, 55 e 66) sarebbe invece interessata la GM Comunication, che oggi controlla il canale 60 (ma che, secondo altre indiscrezioni, potrebbe trovare più appetibile il 59, lasciato vuoto da Gazzetta TV). Si accodano poi numerazioni meno appetibili come ad esempio il 247, mentre non sono inoltre da escludere potenziali acquirenti Discovery o Viacom o il gruppo americano Scripps, che attualmente detiene il canale 49 (Fine Living) e il cui interesse per gli asset del gruppo italiano è già noto da tempo. (E.V. per NL)