“Il digitale televisivo che doveva aprire finalmente il mercato del settore, è sempre più gestito per bloccare la crescita e l’apertura del mercato".
Le tv locali, ricchezza emergente da consolidare e qualificare per il pluralismo diffuso, in questi giorni ricevono un duro colpo alle loro speranze di sviluppo su un mercato finalmente idoneo a determinare business maturo e qualificazione professionale nel settore". Lo afferma in una nota il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi. "La norma introdotta dalla legge di stabilità 2011 che sottrae nove frequenze alle emittenti locali fa il paio con l’assegnazione gratuita di nuove frequenze coordinate ad alcune reti nazionali. L’editoria televisiva locale viene così colpita proprio quando il definitivo passaggio al digitale terrestre richiede uno sforzo imprenditoriale innovativo e finalmente può consentire la migliore selezione sulla base della qualità dell’offerta a livello territoriale. Delimitare d’ufficio questo bacino a vantaggio dei soliti noti è un delitto che rischia di pesare, oltreché sull’offerta per il pubblico, sull’occupazione del settore. Per la Fnsi, che da anni è impegnata a promuovere anche sul piano contrattuale e del rispetto delle regole il lavoro professionale, cooperando al salto di qualità necessario del pluralismo televisivo di territorio, le scelte fatte dal Governo debbono essere ripensate. Occorre una correzione di rotta prima che sia troppo tardi”.