Le prime avvisaglie che qualcosa non avrebbe funzionato a dovere nel refarming locale del digitale televisivo terrestre sono arrivate con l’avvio dello switch-off nelle aree tecniche 01 (Piemonte) e 03 (Lombardia e Piemonte orientale), col territorio piemontese che potrebbe vedere accentuata la sua storica condizione di colonia televisiva lombarda. D’altro canto, il fatto stesso che l’area tecnica 03 associ già nel nome una quota demograficamente e commercialmente rilevante del Piemonte (quello orientale, per l’appunto), la dice lunga sulla considerazione riservata a tale regione.
Patate poco dolci
Allo stato i problemi denunciati su queste pagine non sono ancora stati risolti e si attendono interventi decisivi da parte del Ministero dello sviluppo economico, sul cui tavolo è finita la patata bollente, che sta passando di mano in mano, accompagnata da crescenti malumori istituzionali regionali.
Coperte e coperture
Ma la questione piemontese è l’anticamera di un refarming che potrebbe diventare esplosivo col passaggio ad altre aree altamente critiche, come Veneto ed Emilia Romagna, dove la coperta troppo corta farà raffreddare molti piedi.
PDV
Le radici del problema sono profonde ed estese, ma in questo momento esse sono rappresentate da un acronimo di tre lettere: pdv, punti di verifica. I pdv, nelle definizioni Agcom, garantiscono la protezione delle assegnazioni delle frequenze pianificate attraverso la determinazione di soglie dei segnali in specifici punti del territorio.
Fragilità digitale
Secondo gli operatori, tuttavia, i pdv (quantomeno nazionali) fissati da Agcom sarebbero eccessivi e determinerebbero, nei fatti, segnali troppo fragili, difficilmente ricevibili dall’utenza senza interventi radicali sui sistemi di ricezione. In particolare, i centralini d’antenna – fuori da tanti altri problemi dei sistemi d’antenna (come i filtri, l’orientamento o l’obsolescenza) – tarati su intensità di segnali ben superiori a quelle delle nuove reti, in moltissimi casi sarebbero incapaci di assicurare la ricezione dei nuovi mux.
PDV: problemi di visione
Due regioni particolarmente esposte alle conseguenze di pdv ritenuti estremamente riduttivi sono il Veneto e l’Emilia Romagna, dove, col passaggio dai vecchi mux a quelli post refarming, vaste aree territoriali potrebbero essere a rischio oscuramento televisivo.
PDV: pressioni di variazione
Così le emittenti locali venete (già falcidiate dall’assenza di reti di 2° livello di interesse sostanziale) sono scese in campo col supporto della Regione, puntando i piedi e chiedendo un intervento normativo che consenta (o imponga) ad Agcom di rivedere determinate restrizioni radioelettriche. Iniziativa sui cui positivi esiti abbiamo mostrato estrema perplessità.
PDV: pulpito di valutazione
Tuttavia, con un intervento a sorpresa (che riportiamo nell’immagine), il commissario Agcom Antonello Giacomelli, pur scaricando la responsabilità dell’accaduto (o meglio dell’accadendo) su iniziative di tipo tecnico, politico e strategico di stampo governativo, ha dichiarato (pur a titolo personale) “disponibilità a trovare una soluzione”.
PDV: punti di vista
Come essa possa essere individuata senza generare un terremoto regolamentare è però tutto da verificare. Questione di pdv, punti di vista.