Liguria: primo blocco del processo di refarming della banda 700 MHz. Il TAR sospende gli spegnimenti dei canali 51-53 UHF previsti per il 30/05/2020.
La gestione confusa, contraddittoria e poco collaborativa con gli operatori di rete locali dell’attuale dirigenza del Ministero dello Sviluppo Economico, al centro nelle ultime settimane di durissime polemiche, sta rischiando di far saltare il processo di refarming della banda 700 MHz.
Coordinamenti internazionali e 5G a rischio?
Una politica incomprensibile che rischia di avere ricadute preoccupanti a carico dello Stato, che potrebbe essere chiamato a risarcire le telco per il mancato utilizzo delle frequenze lautamente pagate. Senza considerare l’insorgenza di nuove tensioni con gli Stati confinanti.
Prodromi dal TAR
Certo, quello dipinto è uno scenario in prospettiva, non attuale. Ma i prodromi ci sono tutti.
Con decreto monocratico pubblicato ieri, il TAR Lazio ha sospeso i provvedimenti relativi alle “Operazioni di spegnimento dei CH 51 e CH 53 UHF nelle province dell’area ristretta A) – Liguria” – compreso il master plan, recante il calendario di spegnimento delle frequenze da liberare.
Fissando al 17/06/2020 la discussione in camera di consiglio del ricorso cautelare, i giudici amministrativi hanno ritenuto sussistenti i presupposti “per disporre la sospensione interinale dei provvedimenti gravati nella parte in cui programmano lo spegnimento delle frequenze oggetto del diritto d’uso rilasciato alle ricorrenti per il giorno 30 maggio p.v.”.
Gatte da pelare ministeriali
Brutto segnale per il Ministero dello Sviluppo Economico che, tra l’altro, domani avrà un’altra gatta da pelare, di cui daremo conto probabilmente già nella giornata di oggi. (M.L. per NL)