Oliver Botti: l’assegnazione di numerazioni LCN ai servizi HbbTV può essere una strada. Un’altra è quella offerta dall’adozione del DVB-i, che consentirà di distribuire contenuti sul mezzo Internet e non più tramite il Digitale Terrestre, garantendo quindi un’offering basata su contenuti di qualità senza limitazioni di banda e nel contempo abilitando gli operatori all’attivazione di servizi HbbTV con le stesse modalità di oggi.
Con la HBBTV sono nati molti nuovi canali, ma non altrettanti servizi ai cittadini e nuove forme di monetizzazione.
Il Jump rappresenta uno sbocco ed una opportunità di business per gli operatori, soprattutto a carattere locale.
Il cambio di paradigma nell’accesso a contenuti interattivi dall’utilizzo dei “pulsanti colorati” a favore dei “tasti freccia” dovrebbe garantire una maggiore compatibilità per il futuro.
Oliver Botti
Laureato in Scienze dell’Informazione, esperienze in ENEL, nella Commissione Europea, in Polymedia, Oliver Botti dal 2013 è in Fincons Group – dove oggi è Sales Executive Director Global Media -, player che opera nella consulenza di business e nella system integration a supporto della trasformazione tecnologica e digitale di aziende leader nei loro settori di mercato. Fincons Group è particolarmente attiva nell’ambito della HBBTV (Hybrid Broadcast Broadband TV).
Dopo due anni, torniamo a parlare dello standard HBBTV facendo il punto della situazione.
Progresso notevole dal punto di vista dell’offerta, ma non altrettanto per le forme di monetizzazione
(Newslinet) – L’ultima volta che ci siamo sentiti avevamo prospettato un forte sviluppo della HBBTV in Italia. Così effettivamente è stato: a due anni di distanza sono un centinaio i canali che associano bouquet HBBTV che a loro volta propongono decine di contenuti….
(Oliver Botti) – A conferma di questa tendenza, sono effettivamente nati molti nuovi canali per gli spettatori, mentre da un punto di vista di crescita dei servizi ai cittadini e dello sviluppo di nuove forme di monetizzazione, purtroppo, si è visto un progresso meno uniforme.
L’esempio di Mediaset
Ci sono, tuttavia, delle notevoli eccezioni, come Mediaset, che è ha iniziato con noi l’introduzione dell’HBBTV, e che rappresenta un esempio virtuoso per il settore.
Opportunità commerciali
Da una parte Publitalia, la concessionaria di pubblicità delle reti televisive – free on air – del Gruppo Mediaset, ha portato avanti importanti sviluppi tecnologici intorno alla monetizzazione dei contenuti, dall’altra Mediaset stessa ha investito risorse nel creare nuovi servizi per i cittadini.
Jump!
(NL) – Una innovativa potenzialità che sta interessando il mercato, complice l’indisponibilità di capacità trasmissiva è il cd. jump….
(Oliver Botti) – Il Jump rappresenta sicuramente un importante sbocco e opportunità di business per gli operatori, soprattutto a carattere locale, alle prese con la necessità di contenere i costi gestionali e nel contempo di migliorare qualitativamente il livello di offerta verso i propri utenti.
Bouquet nel bouquet
Negli ultimi tempi stiamo in effetti rilevando un incremento significativo delle richieste di supporto da parte di operatori locali finalizzato all’attivazione di un offering di servizi HBBTV che, a partire dal canale DTT, consenta di aprire un bouquet potenzialmente ampio di contenuti distribuiti poi attraverso il broadband.
Call to action
(NL) – Anche le call to action per accedere a 3 diversi contenuti direttamente dai tasti colorati del telecomando pare essere un’evoluzione tutta italiana.
(Oliver Botti) – Non sono sicuro si possa parlare di una “evoluzione” italiana, facendo pensare a una tendenza prevalente seguita da tutti gli operatori. In particolare, i maggiori broadcaster nazionali, sia pubblici che privati, non sembrano spingere verso questa modalità di interazione, come si può osservare accedendo ai servizi HBBTV offerti ad oggi sui principali canali a diffusione nazionale.
L’eredità MHP
La modalità richiesta all’utente per l’accesso ai servizi è tramite la pressione del pulsante “freccia su”, sebbene in alcuni casi anche l’utilizzo di uno o più tasti colore consenta di ottenere lo stesso risultato, probabilmente al fine di mantenere una sorta di retrocompatibilità con le precedenti versioni delle applicazioni HBBTV o di quelle basate sullo standard legacy MHP.
Dai tasti colorati alle frecce
Penso che il cambio di paradigma nell’accesso a contenuti interattivi dall’utilizzo dei “pulsanti colorati” a favore dei “tasti freccia” dovrebbe garantire una maggiore compatibilità per il futuro, considerando il fatto che i due principali produttori sul mercato hanno cominciato a fornire telecomandi smart privi dei tasti colore, aprendo così la strada a nuove modalità di interazione tra il viewer e il TV.
Assegnazioni LCN dedicati a jump HBBTV
(NL) – Torniamo alla tecnica jump: su NL abbiamo più volte sostenuto l’opportunità che il regolatore faccia un deciso passo avanti, assegnando numerazioni LCN specifiche per prodotti HBBTV singoli. Che ne pensate?
(Oliver Botti) – L’assegnazione di numerazioni LCN ai servizi HbbTV può essere una strada, un’altra è quella offerta dall’adozione del DVB-i, che consentirà di distribuire contenuti sul mezzo Internet e non più tramite il Digitale Terrestre, garantendo quindi un’offering basata su contenuti di qualità senza limitazioni di banda e nel contempo abilitando gli operatori all’attivazione di servizi HBBTV con le stesse modalità di oggi.
User engagement
In questo scenario l’HBBTV potrà continuare a giocare un ruolo fondamentale attraverso l’erogazione di servizi interattivi a valore aggiunto aumentando lo user engagement.
HBBTV su tv dal 2017
(NL) – Quanti sono in Italia i tv in grado di ricevere contenuti HBBTV?
(Oliver Botti) – I televisori smart sul mercato italiano dalla fine del 2017 supportano questo standard. Purtroppo, non siamo in possesso di questa informazione in modo preciso, essendo in costante evoluzione.
Nel 2020 13 mln di connected tv
Possiamo però dire che già nel 2020 sui circa 26 milioni di households in Italia, quasi la metà erano connected TV, anche se suddivise tra MHP, in prevalenza, ed HBBTV, con una migrazione in atto verso quest’ultimo, ulteriormente accelerata dal passaggio al DVB-T2.
Il comportamento eterogeneo dei tv
(NL) – Molti utenti lamentano tuttavia difficoltà causate dal comportamento eterogeneo dei vari tv. La normalizzazione è ancora lontana?
(Oliver Botti) – I vari network hanno sviluppato inizialmente in modo indipendente la loro offerta digitale e questo ha contribuito a rendere molto eterogenea l’esperienza del cittadino dal momento in cui preme il pulsante rosso in poi.
Walled garden
Una certa disomogeneità nella user experience è stata dovuta anche ai produttori di TV che, per differenziarsi ed avanzare nella competizione sull’accesso all’audience e sulla monetizzazione dei contenuti da loro offerti, spesso hanno dato luogo a “walled garden” (piattaforme chiuse, ndr), invece di omologare funzionalità e user experience.
Standardizzazione necessaria
Associazioni come HDFI in Italia ed HBBTV Association in Europa hanno incoraggiato la collaborazione fra broadcasters promuovendo una standardizzazione anche di funzionalità ed esperienza utente.
Verso la normalizzazione
In ogni modo il mercato si sta muovendo verso una naturale normalizzazione, seppur lentamente, spinto dal successo di determinate funzionalità e formati e dalle preferenze degli utent.
Banner L
Ormai tutti i provider offrono più o meno le stesse funzionalità di base e per esempio alcuni formati pubblicitari come il banner a “L” sono ormai consolidati e normalizzati dall’uso e fanno parte dell’esperienza televisiva di tutti noi. (E.G. per NL)