DTT. Gazzetta Tv ai blocchi di partenza: senza diritti esclusivi, punta su news e talk

0,6% di share, entro il 2015: questo è l’obiettivo ambizioso del nuovo lcn 59 del gruppo Rcs. I 14 giornalisti di redazione, guidati da Claudio Arrigoni e Andrea Monti, sono pronti per l’impresa.

14 contratti a tempo determinato, che oscillano da un minimo di 8 a un massimo di 15 mesi, per la squadra che giorno dopo giorno confezionerà la nuova tv di Rcs: in video – come emerge in un articolo apparso su ItaliaOggi martedì 17 febbraio – appariranno molto di frequente le firme di punta del quotidiano cartaceo, in particolare il vicedirettore della Gazzetta dello Sport Andrea di Caro, Paolo Condò e Carlo Laudisa, esperti di calcio mercato e Luigi Garlando, che al lunedì sera condurrà un Processo calcistico (da evidenziare che il debutto di un canale televisivo societario impedirà, ai giornalisti della Gazzetta, ospitate nelle emittenti concorrenti, salvo specifiche autorizzazioni). La nuova emittente non si occuperà solamente dello sport più amato dal pubblico italiano (almeno questo è quello che hanno fatto sapere i vertici, anche se per raggiungere buoni risultati di share è necessario assecondare il più possibile il gusto dei telespettatori): molto spazio verrà dato anche al ciclismo, dal momento che Rcs organizza grandi eventi quali il Giro d’Italia, la Milano-Sanremo, La Tirreno-Adriatico, il Dubai Tour e l’Abu Dhabi negli Emirati Arabi e al basket. Certo è che, come aveva sottolineato questo periodico nei giorni scorsi, non sarà una passeggiata riuscire nell’impresa: Gazzetta Tv, come ricorderanno i nostri lettori, non possiede infatti i diritti primari per la trasmissione di eventi sportivi, e dovrà far gioco-forza su notizie, approfondimenti e dibattiti (anche se di dibattiti sportivi la tv in chiaro ne è letteralmente piena, da Sportitalia a Top Calcio 24, per non parlare delle tv locali). Attenzione anche sul fronte delle news: come evidenzia ItaliaOggi infatti, bisognerà camminare sulle uova per non bruciare le notizie che l’edizione cartacea della Gazzetta (alias la maggior fonte di ricavo) potrà pubblicare solamente il giorno successivo. Molte poi le questioni tecniche da discutere e dipanare: in primis il repentino trasferimento da via Solferino a via Rizzoli, che non ha permesso di fare allenamento né tantomeno numeri zero dei vari programmi (dal momento che è da poco arrivato l’impianto regia), affiancato poi dalla necessaria e urgente integrazione carta-web-video, per evitare di aumentare i malumori che non hanno certo tardato a manifestarsi. Inoltre, ricordiamo ai nostri lettori, che entro il 2015 dal quotidiano sportivo andranno in prepensionamento 17 persone, che difficilmente verranno sostituite, soprattutto perché la redazione di Gazzetta, al netto delle uscite, rimarrà sempre al di sopra delle 160 unità (l’azienda spinge da tempo per una struttura più snella di 140 giornalisti). Da Rcs si vocifera anche la possibilità di dichiarare lo stato di crisi a partire dal 1 luglio 2014 di modo che, terminando il 1 luglio 2016, potrebbe includere nella partita prepensionamenti anche alcuni giornalisti nati prima del 1959, firme di peso, con stipendi altrettanto importanti. Tanta carne al fuoco insomma che tuttavia non ha impedito di organizzare il lancio di Gazzetta Tv in grande stile, con un megaparty previsto per la sera del 23 febbraio agli East End Studios di Milano, in compagnia dei più famosi campioni dello sport: forse i vertici Rcs affogheranno nell’alcool le loro indubbie preoccupazioni. (V.R. per NL)
 

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