"Uno dei modi per uscire dalla crisi del settore delle tv locali, o quanto meno per attenuarne le difficoltà economiche del comparto, è quello di concludere il processo di digitalizzazione a livello nazionale".
Lo ha affermato il Presidente della Federazione Radio Televisioni (FRT), Filippo Rebecchini, che prenderà al più presto contatto con il ministro dello S.E. e delle Infrastrutture, Corrado Passera, e con il sottosegretario o viceministro alle Comunicazioni non appena sarà nominato, per esporre le problematiche del settore televisivo relativamente (e non solo) al processo di digitalizzazione avviato nel 2008 con lo switch-off della Sardegna e non ancora concluso. Infatti quello che era stato presentato come un cammino pianificato e completamente sotto il controllo delle Istituzioni, si è alla fine rivelato un processo molto complesso che ha fatto emergere molte criticità di ordine normativo, regolamentare e tecnico e che ha radicalmente stravolto gli equilibri del mercato, penalizzando in modo particolare le tv locali. Il Presidente della FRT ritiene che "In questo momento particolarmente complesso che vede il Paese spaccato in due, con una parte già digitalizzata e un’altra (tutto il sud Italia) ancora da ultimare, bisognerà in tutti i modi evitare di ritardare il passaggio alla nuova tecnologia. Infatti, il mercato, e in particolare quello delle tv locali, deve trovare al più presto un nuovo equilibrio e questo sarà possibile solo dopo il completamento di questa lunga fase di trasformazione dall’analogico al digitale terrestre". "Con il Presidente dell’Associazione Tv Locali, Maurizio Giunco, – continua Rebecchini – abbiamo raccolto le istanze di molti imprenditori televisivi locali preoccupati che il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo esecutivo possa in qualche modo ritardare il processo di conversione al digitale terrestre nelle regioni del sud Italia". Il Presidente della FRT è anche convinto che bisogna guardare avanti. "Comprendiamo bene – dice – che le delusioni subite dagli operatori televisivi locali sono tante. In questi tre anni è successo di tutto: soppressione delle provvidenze all’editoria, tagli delle misure di sostegno previste dalla L. 448/98, esiguo indennizzo per l’esproprio dei canali 61-69, elevati investimenti per il passaggio al digitale terrestre senza ritorni economici, Piano Nazionale delle Frequenze penalizzante per le tv locali, tardiva regolamentazione dell’LCN ed altro ancora. Ma bisogna essere realisti e non fermarsi sul passato. Dobbiamo adesso confidare che il nuovo governo recepisca anche le istanze dell’emittenza locale, valorizzandone l’importante e insostituibile funzione che da sempre svolge a garanzia del pluralismo informativo a livello regionale". (E.G. per NL)