DTT. Frequenze tv, cosa e come viene assegnato per beauty contest (dividendo interno)

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Il 30 settembre il governo ha dato inizio alla gara, del tipo beauty contest, per l’assegnazione dei diritti sulle frequenze tv liberate con il passaggio al digitale terrestre per aumentare l’offerta televisiva, in chiaro e a pagamento.

Per capire cosa viene messo all’asta bisogna spiegare cosa è successo e cosa comporta lo switch-off da analogico a digitale. Con le trasmissioni in analogico ogni canale tv occupa una sola frequenza. Lo spettro radio è così sezionato in tanti tratti e ciascuno viene utilizzato da una sola emittente, sia essa nazionale o locale, e per un solo canale. Le trasmissioni in tecnica digitale consentono invece l’utilizzo della medesima frequenza a più canali, fino a sei: il cosiddetto multiplex.  Questo libera frequenze disponibili – visto che sulla medesima frequenza possono viaggiare più canali. La gara prevede l’assegnazione di 6 blocchi di frequenze:  * 5 diritti d’uso di frequenze per sistemi DVB-T (Digital video broadcasting-Terrestriali la tecnologia scelta dal consorzio europeo) su base nazionale, da utilizzare in modalità isofrequenziale, ovvero una rete utilizza sempre la stessa frequenza in ogni parte del territorio, come il servizio Isoradio sulle autostrade; * 1 diritto d’uso di frequenze per trasmissioni in tecnica DVBH (Tv digitale per i cellulari e smartphone). I diritti d’uso sono suddivisi in tre sottoinsiemi denominati, rispettivamente, A, B e C a loro volta suddivisi in sei lotti (multiplex). Più in particolare:  1) il sottoinsieme A si compone di tre lotti per la realizzazione di reti di diffusione televisiva in ambito nazionale, denominati rispettivamente A.1, A.2 e A.3. Sono destinati ad operatori nuovi entranti; 2) il sottoinsieme B si compone di due autonomi lotti di assegnazione, per i sistemi di tipo DVB-T, per la realizzazione di reti di diffusione televisiva in ambito nazionale, denominati rispettivamente B.1 e B.2. Questi due lotti sono riservati a Rai e Mediaset in quanto Tv che già utilizzano il digitale. I due bigTecnomedia20furgone20misure 1 - DTT. Frequenze tv, cosa e come viene assegnato per beauty contest (dividendo interno) avranno l’obbligo di mettere a dispozione degli altri emittenti almeno il 40% della capacità trasmissiva realizzata. Telecom Italia media Broadcasting ha presentato una richiesta anche per questi blocchi contestando la pre assegnazione ai due big del settore; 3) il sottoinsieme C si compone di un autonomo lotto di assegnazione, riservato all’uso con tecnolgia DVB-H (tecnica per la diffusione della tv digitale su telefoni cellulari e smartphone) per la realizzazione di reti di diffusione televisiva in ambito nazionale, denominato C.1.  La durata dei diritti d’uso delle frequenze è pari a venti anni a partire dalla data di rilascio.I diritti d’uso sono rinnovabili e, per i primi cinque anni dalla data della definitiva cessazione delle trasmissioni televisive in tecnica analogica (a "switch-off" ultimato), non possono essere ceduti o affitati a terzi. La possibilità di vendita dopo il quinquennio è stata voluta dall’Unione europea con l’intento di mantenere una certa concorrenza nel sistema. Il 13 ottobre la commissione ha ammesso alla gara: Canale Italia (lotti A2 e A3); Telecom Italia Media Broadcasting (lotti B1, B2 e C1); Elettronica Industriale (gruppo Mediaset)(lotti B1 e B2); Sky Italia Network (lotto A2; Prima Tv (lotti A2 e A3); Europa Way (lotto A1); 3lettronica Industriale (lotto A2); Rai Radiotelevisione Italiana (lotti B1 e B2). I tre commissari che valuteranno le offerte sono: Giorgio d’Amato, avvocato generale dello Stato onorario; Vincenzo Franceschelli, insegna alla facoltà di Economia dell’università degli Studi di Milano; Francesco Troisi, Direttore Generale del Ministero dello Sviluppo Economico. La commissione è chiamata a valutare le offerte sia sotto il profilo tecnico che qualitativo. Nel primo caso deve stabilire l’idoneità tecnica dell’impresa alla pianificazione e allo sviluppo della rete e gli obiettivi proposti. I commissari dovranno valutare anche la capacità economica delle imprese, i piani industriali e anche la capacità di autofinanziamento nei 20 anni di vigenza dell’autorizzazione. Le aziende devono sottoporre alla valutazione anche i piani editoriali. Per le sole concorrenti del gruppo B, Rai e Mediaset, verrà anche valutata la qualità dei piani editoriali riservati al 40% di capacità da mettere a disposizione di terzi. I soggetti che non raggiungono una soglia pari a un minimo di 51,00 punti su di un totale di 100,00 attribuibili non sono collocati in graduatoria. In caso di parità è accordata la preferenza all’operatore che non ha la disponibilità di reti televisive, analogiche o digitali, sul territorio. Gli operatori che già dispongono di reti televisive (analogiche o digitali) con un grado di copertura superiore al 75% della popolazione sono obbligati a offrire agli operatori nuovi entranti che abbiano ottenuto delle frequenze, l’accesso, ai servizi di trasmissione per un periodo di 5 anni a condizioni economiche orientate ai costi effettivamente sostenuti nella fornitura dei servizi. (Alberto Sisto – Reuters)

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