“L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha inoltrato formale richiesta al Ministero dello sviluppo economico per proporre l’adozione di un nuovo calendario relativo allo switch off, che anticipa alla fine del 2011 il termine della cessazione del servizio di radiodiffusione televisiva in tecnologia analogica sull’intero territorio nazionale”.
Lo ha reso noto il presidente del Corecom Umbria Luciano Moretti, a margine dell’incontro svoltosi ieri a Roma con i responsabili del settore tecnico dell’Autorità. La modifica, discussa nel consiglio dell’Agcom e formalizzata ieri all’assemblea nazionale dei Coreocm, prevede che l’Umbria effettuerà lo switch off nel corso del secondo semestre 2011, anticipando quindi di un anno il percorso di transizione al digitale terrestre e il relativo spegnimento del segnale analogico. Secondo l’Agcom, ciò renderà possibile mettere a gara quanto prima le frequenze analogiche liberate relative alla banda 800 MHz (cd. dividendo esterno). Ma nel corso dei lavori dell’assemblea nazionale, proprio Moretti, ha sottolineato quanto questo anticipo rischi di creare ulteriori difficoltà sia alle emittenti che agli utenti. “Pertanto – ha dichiarato – è indispensabile una maggiore attenzione e migliore coordinamento da parte di tutti i soggetti coinvolti in questa rivoluzione digitale della tv”. Le conseguenze di tale proposta che, secondo lo stesso Moretti, il Ministero non dovrebbe tardare a recepire, sono state anche al centro del dibattito svoltosi durante l’ultima seduta del Comitato umbro nel corso quale, fa sapere Moretti, si è tornato a parlare anche “dell’annosa vicenda dei precari in servizio presso il Comitato”. “Preso atto delle dichiarazioni rese note dal presidente del Consiglio regionale Brega – si legge nell’ordine del giorno approvato dal Corecom sulla questione dei precari– nell’ambito della conferenza stampa di fine anno, il Comitato regionale per le Comunicazioni apprezza l’interesse che il massimo organo regionale rivolge alla questione dei precari del Corecom, in particolare riconoscendone il ruolo strategico all’interno dei compiti di garanzia e pluralismo affidati al comitato stesso. Non v’è dubbio – si specifica nel documento – che tale impostazione debba trovare una soluzione definitiva tesa a salvaguardare, da un lato, l’operatività del Corecom mediante il mantenimento del personale già in carico, nonché i diritti dei lavoratori che, con comprovata esperienza ed affidabilità, ininterrottamente da molti anni prestano il loro servizio all’interno dell’ufficio”. (fonte Consiglio reg.le Umbria)