"E’ ingiusta la discriminazione di Sky. Basta ritardi sull’asta del digitale terrestre". E’ quanto afferma il vicecapogruppo vicario di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, che in una nota commenta la risposta datagli durante il ‘question time’ dal ministro Paolo Romani.
Al centro dell’attenzione il ritardo della gara per l’assegnazione delle licenze del digitale terrestre, dovuta ai problemi ”interpretativi” dell’art 16 delle disposizioni sulle leggi in generale del Codice Civile (principio di reciprocita’). Romani oggi ha anche confermato che sul tema il Ministero ha rivolto un ulteriore quesito al Consiglio di Stato. Per questo il parlamentare tiene a precisare che "limitare gli investimenti esteri in Italia in base ad un’interpretazione arbitraria del principio di reciprocita’ (uguali diritti per gli investitori italiani nel paese dell’investitore straniero) (esclusa peraltro dall’Agcom e neppure presa in considerazione dalla Commissione Europea) significa lavorare per il declino. Impedire a Sky e a chiunque altro di partecipare alla gara per le licenze del digitale terrestre significa ridurre la concorrenza". "In Italia – rileva Della Vedova – nessuno si e’ mai sognato, e speriamo mai si sognera’, di ostacolare investimenti di aziende non comunitarie nel settore delle Tlc. E cio’ rende ancora piu’ grottesco che l’esecutivo eccepisca sul fatto che un’impresa italiana, come Sky, possa operare sul mercato, assai meno sensibile, della Tv digitale, perche’ proprieta’ di una azienda statunitense. Diamo credito al ministro Romani che cio’ non risponda a una strategia dilatoria e auspichiamo che la gara per l’assegnazione delle frequenze non comporti ulteriori ritardi e ingiuste discriminazioni". (fonte Adnkronos)