Sulle vicende di Europa 7, rete nazionale comparsa dal nulla nel 1999, quando ottenne il titolo concessorio – caso unico in Italia – in assenza di frequenze su cui trasmettere (non essendo figlia del censimento del 1990), ci siamo a lunghi dibattuti su queste pagine.
Tra falsi e veri annunci sul lancio di programmi generalisti, semigeneralisti e tematici (in pay tv, pay per view e free) o tecnologie innovative (HD, DVB-T2), il network dell’editore Di Stefano non ha mai rappresentato una costante concreta nel panorama televisivo italiano, almeno dal punto di vista dei telespettatori. Diversa invece l’evoluzione della vicenda sul piano giudiziario-amministrativo, con la creazione di importantissimi precedenti che hanno condotto a diverse riscritture delle assegnazione dei diritti d’uso, quantomeno a livello superlocale. Sul piano economico, invece, le complesse vicende amministrative avevano determinato problematiche enormi per la società titolare del titolo concessorio, che aveva rischiato addirittura un default finanziario, aggravato dalla recessione conseguente alla crisi mondiale. Successivamente, delle vicende di Europa 7 si erano perse le tracce, almeno fino a questi giorni, quando ha ricominciato a girare la voce relativa all’avvio per dicembre di un canale generalista free HD (quindi nel sesto arco di numerazione) integrato da canali pay per view (musica e film) acquistati da una library contenutistica proveniente da un superplayer italiano. (M.L. per NL)