Il Consiglio UE ha adottato il 25 Aprile la decisione che guiderà il refarming della banda 700 Mhz (uso coordinato a livello UE) a favore degli usi mobili a larga banda di nuova generazione (5G). Si confermano le scadenze già note:
– 31 dicembre 2017, per completare tutti i necessari accordi di coordinamento transfrontaliero delle frequenze all’interno dell’Unione;
– 30 giugno 2018 tutti i paesi dell’UE dovranno elaborare un piano di attuazione per tale riassegnazione;
– 30 giugno 2020, scadenza che coincide con il lancio previsto delle reti 5G in Europa, gli Stati Membri autorizzano l’uso della banda di frequenza dei 700 MHz (694-790 MHz) per usi mobili.
E’ confermata la previsione di flessibilità fino a due anni per motivi debitamente giustificati, indicati in allegato alla decisione, e che ricomprendono (si cita dall’articolato):
1) problemi di coordinamento transfrontaliero irrisolti, con conseguenti interferenze dannose;
2) la necessità e la complessità di assicurare la migrazione tecnica di un’ampia fetta di popolazione verso standard di trasmissione avanzati;
3) costi finanziari della transizione superiori ai ricavi previsti generati dalle procedure di aggiudicazione;
4) forza maggiore.
Come noto la banda dei 700 MHz fa parte della gamma di frequenza 470-790 MHz, che attualmente è utilizzata principalmente per le trasmissioni televisive digitali e, in misura minore per i microfoni senza fili in occasione di vari eventi (PMSE). I servizi di radiodiffusione manterranno la priorità nella banda al di sotto dei 700 MHz (470-694 MHz) almeno fino al 2030, in funzione delle esigenze nazionali.
La votazione finale del Consiglio conclude la procedura in prima lettura. Il Parlamento europeo ha votato il 15 marzo 2017. L’atto giuridico verrà firmato da entrambe le istituzioni a metà maggio e sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE il 30 maggio. Entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. (E.G. per NL – fonte Confindustria RTV)