Domande FSMA: vediamo il dettaglio della situazione per ognuna delle aree tecniche del nord Italia, dove il Mise ha completato l’istruttoria relativa ai bandi per fornitori di servizi di media audiovisivi pubblicando venerdì scorso gli esiti.
In Piemonte 52 su 61 ammessi
Nell’Area Tecnica 01, corrispondente al Piemonte, l’esame delle 61 domande di partecipazione presentate ha condotto all’ammissione di 52 richieste. Impossibile che tutte possano trovare spazio sui mux a disposizione (tra reti di 1° livello e quelle di 2°, di cui una limitata solo ad Asti).
Conversione
E ciò considerando il noto periodo di transizione nel quale la capacità di un mux DVB-T2 (circa 37 MBit/s per le reti di 1° livello con tagli minimi per FSMA da 1,5 MBit/s) sarà riparametrata su quella di un mux DVB-T (24 MBit/s circa, dove 1,5 MBit/s si convertono in circa 1 Mbit/s). Circostanza che condurrà i primi classificati a prenotare banda ben al di sopra del limite minimo (spesso raggiungendo quello massimo di 3 Mbit/s) favorendo il rapido esaurimento della disponibilità.
Il dubbio
Su tale considerazione, tra le altre cose, aleggia il dubbio (generale) di come verrà l’impiegata la capacità trasmissiva sopravvenuta (rispetto alla necessità odierna) quando si passerà al formato evoluto HEVC (dopo il gennaio 2023, anche se senza data specifica), considerato che, allo stato, non è chiaro se, a regime, potranno avanzare richiesta di autorizzazione FSMA nuovi entranti. Una situazione che, ovviamente, limita (notevolmente) lo sviluppo del business dei network provider che già presumibilmente nei prossimi anni sarà in discesa con l’avvento delle soluzioni OTT.
12 domande FSMA accolte su 20 in Val d’Aosta
Tornando all’esito delle domande, nell’Area Tecnica 02, cioè la Valle d’Aosta, sono state presentate 20 domande, di cui accolte poco più della metà (12). Non ci dovrebbero quindi essere problemi di ospitalità.
Tanti, ma meno del previsto le domande FSMA nell’A.T. 03
Situazione prevedibilmente più problematica nell’Area Tecnica 03, corrispondente a Lombardia e Piemonte Orientale. Dove a fronte degli attuali oltre 200 marchi palinsesti abilitati sono state presentate domande per 112, di cui ne sono state ammesse 84. Inevitabile una selezione, anche considerando la disponibilità di due mux di primo livello e uno di secondo.
Più delle attese in TTA
Nell’Area Tecnica 04a, relativa alla Provincia autonoma di Trento, hanno avanzato domanda ai bandi in 26 FSMA, di cui 20 ammesse, Nella Provincia autonoma di Bolzano (AT 04b) si sono presentati al bando 23 marchi/palinsesti, di cui 17 valutati idonei. Decisamente più domande di quelle che in molti si attendevano, visto il disinteresse degli operatori di rete ai bandi locali.
Forte selezione in Veneto
In Veneto, A.T. 05, hanno concorso 59 marchi/palinsesti, di cui ne sono stati selezionati 44. Con una sola rete di primo livello disponibile ed una di secondo livello limitata a Belluno ci sarà una selezione durissima.
La Strage del Friuli…
Doppia strage nell’Area Tecnica 06, corrispondente al Friuli Venezia Giulia, dove a fronte di 63 domande sono stati promossi solo 32 FSMA. Ciononostante è ovviamente impossibile che possano trovare tutti spazio sul solo mux di 1° livello (non sono presenti reti di 2° livello).
… e quella dell’Emilia Romagna
Situazione simile in Emilia Romagna (A.T. 08), ma con esiti opposti, con 65 domande di cui solo 39 ammesse. Peccato, perché la presenza di reti di secondo livello avrebbe consentito il trasporto di molti di loro attraverso una equa distribuzione.
Nominativi degli esclusi nelle domande FSMA e motivazioni
Al momento non si conoscono né i nominativi degli istanti non ammessi, né le motivazioni, anche se in gran parte potrebbe trattarsi di doppi marchi (cioè presenza in video di una doppia denominazione, circostanza vietata dalla norma), oppure non risultati in onda dai controlli degli Ispettorati Territoriali.
Contestazioni in arrivo
Verifiche che in non pochi casi, a quanto risulta a NL, saranno oggetto di contestazione, considerato che, secondo alcuni soggetti, potrebbero essere state condotte senza la dovuta attenzione, attribuendo presunta inattività a marchi/palinsesti solo perché al di fuori dei centri di rilevazione tecnica (per esempio in caso di operatori di rete di ridotta dimensione territoriale).
Ricorsi al TAR e interventi in autotutela
Altamente probabile quindi un’evoluzione giudiziaria della situazione, con ricorsi (che però potrebbero condurre solo a risarcimenti per equivalente e non in forma specifica, cioè con reinserimento in graduatoria, stante la controversa formulazione dell’art. 1 c. 1037 della L. 205/2017) e, auspicabilmente, di aggiornamenti delle graduatorie in autotutela da parte del Mise. Anche se la fissazione delle sedute pubbliche così a breve (per l’AT03 addirittura il 3/11/2021) rende la situazione ancora più complicata. (E.G. per NL)