La Commissione UE ha sostanzialmente accolto "positivamente" il bando di gara predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico per l’assegnazione gratuita ai nuovi entranti delle frequenze per la tv digitale (cd. dividendo digitale interno).
Tuttavia l’ente europeo non ha mancato di ricordare che la procedura d’infrazione aperta contro l’Italia nel 2006 potra’ essere chiusa solo una volta che il beauty contest avra’ avuto luogo nel pieno rispetto delle norme sovranazionali. Lo ha ribadito la portavoce del commissario UE alla concorrenza Joaquin Almunia, Amelia Torres che ha affermato: "Nel contesto della procedura d’infrazione tuttora aperta e lanciata nel 2006, la Commissione prende nota positivamente del bando di gara e disciplinare per l’imminente beauty contest per l’assegnazione delle frequenze della tv digitale in Italia". Il bando di gara predisposto dagli uomini di Paolo Romani prevede la suddivisione delle frequenze in tre lotti: A, B e C. Nel merito, la Delibera 497/10/CONS dell’Agcom ha riservato per il digitale interno tre mux (Lotto A) ai nuovi entranti (es. Sky), due multiplex (Lotto B) agli operatori nazionali esistenti (es. RAI e Mediaset) e un multiplex (Lotto C) alle trasmissioni in tecnologia DVB-H o DVB-T2, alla cui aggiudicazione possono concorrere esclusivamente operatori che non gestiscano attualmente un multiplex DVB-H o più di due reti analogiche nazionali (in pratica, Telecom Italia Media). Tale suddivisione è stata oggetto di numerose contestazioni da parte degli operatori e della stessa Agcom. Per esmepio, Antonio Sassano, consulente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, allinenandosi a quanto scriviamo su queste pagine da oltre un anno, ha recentemente sostenuto che le frequenze del lotto B dovrebbero essere destinate alle tv locali piuttosto che all’implementazione della capacità trasmissiva dei big player. Per Sassano l’assegnazione di due mux del dividendo interno alle tv locali potrebbe riequilibrare la suddivisione delle risorse radioelettriche dopo la destinazione, quale "dividendo esterno", di 9 canali UHF (61/69, occupati dagli operatori locali) al potenziamento della banda larga mobile. Posizione, quella di Sassano, non gradita dal Ministro dello Sviluppo economico, che ha invitato il consulente dell’Agcom a una maggiore moderazione. Come dire: così è stato deciso e non si discute. (A.M. per NL)